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La rinascita di Tomori, di nuovo leader della difesa: “Allegri mi aiuta molto”

4 min di lettura

Il centrale inglese fa il punto sul proprio rendimento, sulla stagione del Milan e sul sogno di giocare il prossimo mondiale

Fikayo Tomori è uno dei protagonisti dell’inizio di stagione del Milan. Dopo le ultime annate in chiaroscuro, il difensore inglese ha ritrovato una buona continuità di rendimento e oggi è un punto fermo nello scacchiere tattico rossonero. Dal feeling con i compagni di reparto Gabbia e Pavlovic passa la solidità del Milan e non è un caso che, nelle uniche circostanze in cui Tomori non è sceso in campo (contro Pisa e Parma, ndr) la squadra di Massimiliano Allegri ha subìto due gol.

L’intervista alla BBC

In un’intervista esclusiva rilasciata alla BBC Sport, il numero 23 rossonero ha ripercorso il suo cammino, parlando delle ambizioni mondiali e del profondo legame con il club in cui gioca da ormai cinque anni. “Tutte le volte che entro a Milanello sento la storia del club: alle pareti ci sono le immagini di Maldini, Nesta, Baresi, leggende che hanno vinto tanto” le parole di Tomori, che venne acquistato dal Chelsea nel gennaio 2021. “Al Milan ti rendi conto di quanto pesi la maglia, c’è un’aspettativa che noi dobbiamo assolutamente rispettare e fare ciò che hanno fatto quelli prima di noi”.

Il ruolo di Allegri nella rinascita del difensore

L’impatto di Allegri sullo stato di forma del difensore è stato uno dei temi centrali dell’intervista con la testata britannica. “Fisicamente sto bene, non mi sono mai sentito meglio” – ha spiegato l’inglese – “Allegri mi sta aiutando molto a leggere le partite; ora so dove devo posizionarmi sul campo e so che devo correre meglio, in modo più intelligente piuttosto che più duro”. Aumentare l’attenzione significa pure ridurre gli sprechi di energia per interventi in ritardo, situazione che in passato ha spesso visto l’inglese protagonista in negativo.

“Dobbiamo tornare in Champions League”

Tomori ha le idee chiare su cosa sia cambiato dall’anno scorso: “In estate, siamo tutti tornati con qualcosa da dimostrare, individualmente e collettivamente. Dobbiamo tornare in Champions League”. Per farlo, è stato preso anche Luka Modric, il cui carisma ha colpito profondamente lo spogliatoio: “Il suo arrivo ha portato tanto, ogni volta che parla bisogna stare in silenzio ed ascoltare. Vedendo come si comporta e come si allena, capisci quali sono i veri livelli”. A 28 anni appena compiuti, il livello di Tomori non è ancora definito, al contrario dei suoi obiettivi per i prossimi mesi.

Il sogno mondiale

“Il Mondiale è tra sei mesi e c’è molto calcio da giocare, voglio andarci per me stesso e so che vincere il campionato aiuterà”. Il rapporto di Tomori con la nazionale è tutt’altro che idilliaco: il difensore ha all’attivo poche presenze e l’ultima in ordine di tempo è datata addirittura 2023. La convocazione per i mondiali è dunque difficile, senza contare la fitta concorrenza nel ruolo, con Stones, Guehi o Konsa, ma l’ultima parola spetterà al commissario tecnico Thomas Tuchel. “So che sta guardando le nostre partite perché ha convocato Loftus-Cheek” – l’ammissione del centrale milanista – “Questo mi dà fiducia di poterci riuscire”.

Le speranze mondiali di Tomori, in ogni caso, passano da un buon rendimento con la maglia del Milan, a partire dalla sfida di domenica contro il Verona. I rossoneri saranno chiamati a riscattare le ultime opache prestazioni e l’inglese dovrà guidare un reparto difensivo orfano di Matteo Gabbia. Concentrazione e personalità: sono questi gli ingredienti per riprendersi definitivamente il Milan e, magari, un posto in nazionale.

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