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Oltre Pulisic c’è Rabiot: il siluro al Torino e l’effetto sul Milan di Allegri

3 min di lettura

Il gol al Torino suggella un inizio di stagione da autentico trascinatore: Allegri non può farne a meno e i numeri gli danno ragione

La vittoria in rimonta del Milan contro il Torino porta principalmente la firma di Pulisic e non potrebbe essere altrimenti, considerata la doppietta del fuoriclasse statunitense. Occorre però ricordare che, senza il gol di Adrien Rabiot, sarebbe stato arduo riaprire la partita. Un gran gol, oltretutto, il primo in maglia rossonera del centrocampista francese: un siluro dai 35 metri che sa tanto di risposta alle simpatiche pungolature di Allegri. Il mister gli aveva praticamente “chiesto” di sbloccarsi, l’ex Marsiglia ha eseguito.

Le impressioni del francese

Dopo la partita, Rabiot è tornato sul suo gol: “Ogni tanto c’è bisogno di una giocata che cambia la partita, è stata quella. Poi tutti abbiamo fatto bene”. Secondo il francese, la squadra deve imparare a evitare partenze a rallentatore: “Queste partite dimostrano che a livello di mentalità ci siamo, ma anche che dobbiamo entrare meglio nei match. Non sempre puoi vincere 3-2 dopo essere andato sotto 2-0”. Parole da leader di un giocatore che in poco tempo è diventato un perno fondamentale nello scacchiere tattico milanista.

I numeri: c’è un Milan con Rabiot…

L’impatto del francese si misura anche con la serenità che i compagni trasmettono quando lo vedono in campo. Non è un caso che, con Rabiot, il centrocampo rossonero appaia di colpo più organizzato nelle due fasi, resistente nei contrasti e dinamico a impostare il gioco. Una tendenza che si traduce in numeri: con Rabiot in campo, il Milan ha vinto sette partite su nove, pareggiando una volta e perdendo solo in Coppa Italia contro la Lazio. Il saldo reti è impressionante: 14 gol fatti e solo quattro subiti, con la porta del Diavolo che è rimasta inviolata per ben sei volte.

…e uno senza Rabiot

A far riflettere è il rendimento della squadra nelle occasioni in cui deve fare a meno del proprio numero 12, assai meno brillante: tre vittorie, tre pareggi e una sconfitta. Sebbene l’attacco abbia segnato 11 reti, la fase difensiva è risultata più vulnerabile, con ben otto gol subiti. Senza la sua fisicità e il suo filtro in mezzo al campo, i clean sheet della porta rossonera sono stati solo due. Rabiot porta qualità, fisicità e doti da trascinatore alle quali è difficile rinunciare. Lo sa bene Allegri, che lo schiera sempre titolare e raramente lo sostituisce. Al “Duca” di Saint Maurice – questo il suo soprannome – non si può dire di no.

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