Pubblicità

Nkunku, il talento che non decolla: perché il Milan fatica a ritrovarlo

4 min di lettura

Tra condizione imperfetta, ruolo ibrido e scelte tecniche di Allegri, l’attaccante francese non riesce ancora a incidere davvero in rossonero.

La prima parte di stagione di Christopher Nkunku al Milan si sta rivelando molto diversa da quella immaginata in estate, quando l’attaccante francese è arrivato in rossonero con la voglia di riprendersi ciò che gli infortuni e la parentesi al Chelsea gli avevano tolto. Il club aveva scommesso forte su di lui, convinto che la sua qualità potesse aggiungere un tassello decisivo al reparto offensivo. Ma a dicembre inoltrato la scintilla non è ancora scoccata, e la gara di Coppa Italia contro la Lazio conferma tutte le difficoltà del momento.

Un avvio appesantito dalla condizione fisica

Nkunku è approdato a Milano nelle ultime ore del mercato estivo, dopo settimane in cui il suo minutaggio con il Chelsea era stato ridotto ai minimi termini. È arrivato in evidente ritardo di condizione, un aspetto che lo staff rossonero ha provato a colmare con gradualità. Il percorso, però, si sta rivelando più lungo del previsto: la brillantezza nei movimenti, la rapidità nelle letture e la continuità agonistica che lo avevano reso uno dei profili più interessanti d’Europa fanno ancora fatica a riemergere.

Nkunku in allenamento con il Milan
Nkunku in allenamento con il Milan

Numeri che non raccontano il talento

Nove presenze in campionato, solo tre da titolare, più una comparsa in Coppa Italia contro il Lecce in cui ha trovato l’unico gol della sua esperienza rossonera. È un bottino troppo esiguo per un giocatore con il suo potenziale. La sensazione è che Nkunku non sia mai riuscito ad entrare davvero nel ritmo della squadra, oscillando tra apparizioni intermittenti e prestazioni che lasciano intuire ciò che potrebbe essere, senza però diventare costanza.

Un ruolo ancora da decifrare

Le difficoltà non sono soltanto fisiche. L’impressione è che Nkunku stia cercando un’identità precisa all’interno della struttura tattica del Milan. È una punta anomala, capace di partire da sinistra, accentrarsi, dialogare con i trequartisti e attaccare la profondità in modo imprevedibile. Ma per brillare ha bisogno di essere coinvolto spesso, di ricevere palloni in zone dinamiche del campo e di agire in un sistema che esalti la sua libertà creativa. Per ora tutto questo si è visto a sprazzi, troppo poco per incidere in modo continuativo.

Allegri cambia ancora: la scelta per la Coppa Italia

Massimiliano Allegri ha provato più soluzioni nel tentativo di trovare la formula giusta, e la sfida di Coppa Italia contro la Lazio segna un’altra variazione. Dopo avergli concesso una maglia da titolare nell’ultima di campionato, il tecnico sembra orientato a partire con Leao unica punta e Loftus-Cheek alle sue spalle, lasciando Nkunku inizialmente in panchina come possibile carta da giocare nella ripresa. Una decisione che fotografa perfettamente il momento del francese: importante nelle idee del Milan, ma ancora lontano dall’essere un punto fermo.

Nkunku resta un talento di livello internazionale, ma il suo percorso in rossonero è solo all’inizio. Ritrovare la condizione, capire fino in fondo il proprio ruolo e inserirsi in un sistema offensivo in evoluzione saranno le chiavi per trasformare un avvio stentato in una vera rinascita. Il tempo per farlo c’è, ma la concorrenza e le ambizioni del Milan impongono un’accelerazione.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità