Milan-Napoli 2-1, Saelemaekers e Pulisic lanciano Allegri. De Bruyne non basta a Conte

A San Siro il big match della quinta giornata si accende subito: rossoneri avanti con Saelemaekers e Pulisic, poi l’espulsione di Estupiñan riapre tutto. Dal dischetto segna De Bruyne, ma il Milan resiste fino al 97’.

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La cornice di San Siro ha accolto uno dei confronti più attesi di inizio stagione. Il Milan di Allegri, reduce da quattro vittorie consecutive, cercava conferme contro il Napoli campione d’Italia, guidato da Antonio Conte e unico club ancora a punteggio pieno. Una partita che ha mantenuto tutte le promesse: intensità, episodi decisivi e la sensazione che ogni dettaglio potesse spostare l’equilibrio.

Un primo tempo tutto rossonero

Il Milan è partito fortissimo, spinto dall’entusiasmo del pubblico e da una manovra rapida sulle fasce. Dopo appena tre minuti, Saelemaekers ha finalizzato il cross basso di Pulisic, sorprendendo Meret sul secondo palo. L’inerzia del match non è cambiata e al 31’ è stato lo stesso Pulisic a colpire, firmando il raddoppio e il suo sesto centro stagionale. Il Napoli ha provato a reagire con Anguissa e McTominay, ma Maignan si è confermato insuperabile con due interventi decisivi.

Il rigore di De Bruyne e il forcing finale

La ripresa ha preso subito una piega diversa: al 57’ Estupiñan ha steso Di Lorenzo in area, con l’arbitro Chiffi che, dopo revisione al Var, ha assegnato rigore ed espulsione. Dal dischetto Kevin De Bruyne non ha tremato, riaccendendo le speranze azzurre. Con l’uomo in più, Conte ha rivoluzionato l’attacco inserendo Neres, Lucca ed Elmas, e il Napoli ha spinto a testa bassa. Un palo di Neres al 91’ e un’altra parata di Maignan hanno però salvato il Milan, che ha stretto i denti fino al triplice fischio.

Allegri sorride, Conte rimanda l’assalto

Alla fine è festa rossonera: Allegri mantiene il passo della vetta e vede crescere una squadra sempre più solida, capace di soffrire e colpire nei momenti giusti. Per il Napoli di Conte la prima sconfitta in campionato arriva comunque a testa alta, con la certezza di potersi giocare fino in fondo lo scudetto. San Siro ha incoronato il Milan, ma la corsa resta apertissima.

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