Milan, la difesa a tre rilancia Pavlovic: Allegri punta sul serbo per dargli nuova fiducia

Il 3-5-2 studiato dal tecnico rossonero valorizza Saelemaekers e soprattutto Pavlovic, che con la linea a tre sembra aver trovato finalmente il suo habitat naturale.

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L’inizio della nuova stagione ha portato con sé anche i primi indizi tattici del Milan di Massimiliano Allegri. Il tecnico livornese non ha mai parlato apertamente di moduli, preferendo sottolineare l’interpretazione e le caratteristiche dei giocatori, ma nelle prime uscite i rossoneri hanno spesso assunto l’aspetto di un 3-5-2 piuttosto che di un 4-3-3.

Saelemaekers, l’ago della bilancia

La chiave di questo schieramento è Alexis Saelemaekers, che grazie alla sua duttilità riesce a dare equilibrio in entrambe le fasi. Rientrato dai prestiti a Bologna e Roma, il belga si sta confermando pedina imprescindibile, capace di coprire la corsia destra con continuità e sacrificio.

Pavlovic ritrova certezze

Ma il vero beneficiario della difesa a tre è Strahinja Pavlovic. Arrivato per dare solidità a una retroguardia spesso in affanno, il serbo aveva mostrato limiti evidenti con la linea a quattro: istintivo e aggressivo, finiva per rompere l’equilibrio difensivo e soffriva quando lasciato con poco sostegno.

Nel 3-5-2, invece, Pavlovic si ritrova in un contesto più congeniale: la mediana a tre offre maggiore protezione e gli esterni in fase difensiva abbassano la linea, trasformandola in un reparto a cinque. Così, l’aggressività del serbo diventa un’arma utile e non un rischio, permettendogli di giocare con più serenità.

Un lavoro da perfezionare

Allegri vuole lavorare su un aspetto in particolare: la capacità di Pavlovic di attaccare lo spazio palla al piede, concetto base del ruolo di “braccetto” nella difesa a tre. Un compito che nell’Inter Bastoni interpreta da manuale e che, pur con le dovute differenze tecniche, il serbo dovrà assimilare per essere una risorsa anche contro avversari chiusi e compatti.

Dopo le difficoltà dello scorso anno, Pavlovic ha la possibilità di dimostrare di essere davvero da Milan. La fiducia del nuovo allenatore e un modulo più adatto alle sue caratteristiche possono trasformarlo da elemento incerto a punto di forza della retroguardia rossonera. Sta a lui ridurre al minimo gli errori e confermare, partita dopo partita, di poter diventare un titolare affidabile.

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