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Milan, nove anni fa l’ultimo trofeo vinto sotto la presidenza Berlusconi

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Ricorre l'anniversario della vittoria in Supercoppa Italiana 2016, in cui i rossoneri batterono la Juventus a Doha

I trofei alzati dal Milan negli ultimi quindici anni si contano sulle dita di una mano, e alcuni sono stati talmente imprevisti da ricoprire un ruolo di assoluta importanza nella bacheca del club. Un esempio è la Supercoppa Italiana 2016, di cui ricorre il nono anniversario. Il Milan stava attraversando un periodo di transizione dentro e fuori dal campo, tra evidenti difficoltà tecniche e un passaggio di proprietà ormai prossimo, ma quella notte riuscì a battere la corazzata Juventus, alzando al cielo di Doha la settima Supercoppa della propria storia.

Un inizio difficile, poi il gol di Bonaventura

A riguardare oggi la formazione iniziale di quel Milan, viene da riflettere: tolto il giovanissimo Donnarumma in porta, in nessun altro reparto figuravano giocatori dal sicuro avvenire. Nemmeno quel De Sciglio che, successivamente, avrebbe trovato fortuna proprio in maglia bianconera. La partita, infatti, iniziò in salita: la Juventus di Massimiliano Allegri passò in vantaggio al 18′ minuto grazie a una zampata di Chiellini sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Sembrava il preludio a un dominio bianconero, ma quel Milan, che già in campionato aveva dimostrato una certa indole operaia, ebbe il merito di non disunirsi. Fu così che, a pochi minuti dall’intervallo, Bonaventura staccò di testa su un traversone col contagiri di Suso, disegnando una traiettoria imparabile per Buffon. 1-1 e palla al centro.

Una gara segnata dall’equilibrio

Quella sera, la Juve disponeva di un attacco stellare formato da Dybala, Mandzukic e Higuain, ma nessuno dei tre riuscì a scardinare la difesa rossonera. Al contrario, il giovane fantasista argentino commise alcuni gravi errori sottoporta. Un segnale di come gli dei del calcio avevano deciso di scrivere il copione della sfida, ma in quei momenti non lo si poteva sapere. Dal canto suo, il Milan di mister Vincenzo Montella accusava la stanchezza, risultando quindi incapace di portare grossi pericoli in area avversaria. L’esito della serata venne così deciso ai calci di rigore.

Mario Pasalic, eroe per una notte

Giocarsi una finale ai rigori porta ad un inevitabile aumento della tensione. E così, pure un campione internazionale del calibro di Mandzukic si fece ipnotizzare dal dischetto, “pareggiando” il precedente errore di Lapadula. All’ultimo rigore della serie juventina, Donnarumma volò sulla sua sinistra per intercettare il tiro di Dybala, lasciando a Mario Pašalić il pallone della gloria. Il croato, glaciale, spedì la palla sotto l’incrocio, dando il via alla festa rossonera. Una notte di gioia all’interno del periodo più difficile della storia recente del Milan, destinata a rimanere nella memoria di ogni tifoso milanista come l’ultimo sussulto del ciclo berlusconiano. Una storia leggendaria fatta di 29 trofei in 31 anni di presidenza.

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