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Milan-Como non si giocherà a Perth: ufficiale il dietrofront

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Salta l’ipotesi australiana per la gara di Serie A: decisivi i rischi economici e le condizioni imposte dall’AFC

Alla fine Milan e Como non voleranno in Australia. La sfida valida per la ventiquattresima giornata di Serie A, inizialmente destinata a disputarsi a Perth nel weekend tra il 6 e l’8 febbraio, non si giocherà fuori dai confini nazionali. È arrivata l’ufficialità attraverso un comunicato congiunto della Lega Serie A e del Governo del Western Australia, che hanno messo fine a un progetto tanto ambizioso quanto complesso.

L’idea era nata dall’indisponibilità di San Siro, impegnato per la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, e avrebbe rappresentato un evento senza precedenti: la prima partita di un campionato europeo disputata all’estero con punti in palio. Un’ipotesi che aveva trovato l’ok dei club, della FIGC e della UEFA, ma che si è arenata negli ultimi passaggi decisivi.

I motivi dello stop

Nel comunicato ufficiale si parla apertamente di “rischi finanziari non contenibili” e di condizioni diventate troppo onerose. Il nodo centrale è stato rappresentato dalle richieste aggiuntive avanzate dalla Asian Football Confederation, indispensabili per autorizzare lo svolgimento dell’incontro in territorio asiatico. Vincoli che, secondo le parti coinvolte, avrebbero esposto sia il Governo del Western Australia sia la Lega Serie A a un livello di rischio economico giudicato inaccettabile.

Nonostante questo, l’operazione non viene considerata un fallimento totale. L’analisi condotta dalle autorità australiane sottolinea come la sola candidatura di Perth abbia generato, da aprile a oggi, oltre 280 milioni di dollari in visibilità mediatica globale, accendendo i riflettori internazionali sulla città e sull’intero Stato.

Le parole del Governo australiano

Il ministro australiano Rita Saffioti ha parlato di una decisione sofferta ma inevitabile. Il progetto, preparato per oltre un anno, si è scontrato con limiti normativi, politici e burocratici mai affrontati prima, proprio perché un precedente del genere non esisteva nel calcio mondiale. Nessun pagamento è stato effettuato e, viene ribadito, il Western Australia non ha subito perdite economiche. Anzi, la collaborazione con il Milan e la Lega Serie A viene definita solida e destinata a proseguire.

La posizione della Lega Serie A

Sulla stessa linea il presidente della Lega, Simonelli, che ha parlato di un’“occasione persa” per la crescita internazionale del calcio italiano. Dopo aver seguito l’intero iter autorizzativo e accettato anche condizioni sportive considerate discutibili, l’escalation di richieste dell’AFC nelle ultime ore ha reso impossibile andare avanti. Un epilogo che priva i tifosi all’estero della possibilità di assistere dal vivo a una partita di Serie A in un contesto storico.

E ora?

Archiviata definitivamente l’ipotesi Perth, resta da stabilire dove si giocherà Milan-Como. Una nuova soluzione estera appare improbabile, vista la ristrettezza dei tempi. Più realistico lo spostamento in un’altra città italiana, scelta che la Lega dovrà ufficializzare nei prossimi giorni.

Il progetto australiano si ferma qui, lasciando dietro di sé più interrogativi che rimpianti. L’idea era visionaria, ma il calcio – ancora una volta – ha mostrato quanto sia difficile spingersi oltre i propri confini senza pagarne il prezzo.

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