Milan Futuro batte un colpo, anzi, sei. Nessuna goleada per i ragazzi di mister Oddo, ma una vittoria importante per l’intero progetto: in vista della semifinale di Supercoppa Italiana contro il Napoli, Massimiliano Allegri ha infatti deciso di aggregare al gruppo ben sei ragazzi della seconda squadra rossonera. Un segnale forte, che dà lustro al lavoro svolto dal vivaio milanista. Un vivaio che negli ultimi mesi ha prodotto un terzino di già sicuro affidamento come Davide Bartesaghi e che ora si propone di regalare altri talenti alla prima squadra.
I sei convocati da Milan Futuro
Dopo la bruciante retrocessione nella stagione d’esordio, Milan Futuro è ripartito di slancio dal campionato di serie D. Dopo 16 giornate i rossoneri occupano la quinta posizione in classifica: un cammino non esente da difficoltà, ma, come detto, l’obiettivo principale resta sviluppare il talento dei giovani calciatori in rosa. Tra questi, i sei convocati per Riad: il portiere Matteo Pittarella, i difensori Valeri Vladimirov, Emanuele Borsani e Matteo Dutu, il centrocampista Emanuele Sala e l’attaccante figlio d’arte Maximilian Ibrahimovic.
Pittarella e Sala: esplosività e fantasia
Nato nel 2008, Matteo Pittarella è uno dei profili tenuti maggiormente in considerazione per difendere la porta rossonera in futuro, nonostante su di lui si siano già mossi gli osservatori dell’Arsenal. Istinto e margini di crescita non gli mancano, così come la fiducia dell’intero staff tecnico milanista. Emanuele Sala è di un anno più grande, ma è soprattutto la sua capacità di gestire i tempi di gioco a renderlo un “veterano” della sua squadra, sempre più vicino al salto tra i grandi. Allegri lo ha già visionato nella scorsa tournée estiva.
Vladimirov e Dutu, il muro difensivo del domani
Dalle zone dei Balcani arrivano due rocciosi difensori centrali. Il bulgaro Valeri Vladimirov ha bruciato le tappe esordendo sotto età nell’Under 19 della propria nazionale. La sua fisicità, abbinata a un impetuoso senso dell’anticipo, ha convinto Allegri a chiamarlo spesso negli allenamenti della prima squadra. Matteo Dutu sembra già avere, invece, le stimmate da leader: il classe 2005 è capitano sia del Milan Futuro sia della Romania Under 21. I 192 centimetri di altezza lo aiutano a svettare sulle palle inattive, ma è la sua capacità di guidare il reparto a renderlo speciale.
Borsani e Ibra jr, si corre sulla fascia
La storia di Emanuele Borsani è quella di una metamorfosi tattica che sta dando i suoi frutti. Nato attaccante, il classe 2008 è stato trasformato in esterno a tutta fascia dai tecnici della squadra Primavera e oggi è un elemento imprescindibile nello scacchiere tattico del Milan Futuro. Si muove sulla fascia anche Maximilian Ibrahimovic, sul quale inevitabilmente si concentrano le maggiori curiosità. Il figlio di Zlatan è all’esordio nella seconda squadra rossonera, dopo i numeri interessanti raccolti nella scorsa stagione in Primavera.
Allegri e i giovani: una storia di successo
La filosofia del “cortomusismo” fa spesso ritenere Allegri un allenatore che sacrifica la necessità di giocare dei giovani sull’altare dei risultati immediati, salvo poi accorgersi che non è proprio così. Il tecnico livornese predilige semmai l’inserimento graduale dei nuovi prospetti, quasi a volerne proteggere il talento prima di esporlo alle pressioni del grande calcio, e i risultati sono evidenti. Nella sua prima esperienza al Milan, Max ebbe il coraggio di affidare le chiavi dell’attacco al ventenne El Shaarawy e di promuovere titolare Mattia De Sciglio, sul quale avrebbe fatto a lungo affidamento anche lontano da Milano.
Allegri ha un metodo semplice: se dimostri maturità tecnica e mentale, giochi. A prescindere dall’età. Non è un caso che, sotto la sua gestione, Moise Kean è diventato il primo 2000 a segnare in serie A quando aveva 16 anni, così come il lancio di Dean Huijsen, oggi al Real Madrid. Sulla panchina della Juve, Allegri ha pure fatto sbocciare due talenti generazionali del calibro di Paulo Dybala e Kenan Yildiz. La gestione, la medesima per entrambi: protezione mediatica e inserimento graduale fino a renderli “giocatori chiave” negli equilibri della prima squadra. Insomma, se sei giovane e Allegri ti considera, è un buon segno: spetta ora ai ragazzi di Milan Futuro farsi trovare pronti, quando richiesto.

