Juve–Milan, tentazione Leão dal 1’: il n°10 scalda i motori e insidia l’undici anti-Juve

Leão scalpita e alza i giri: Allegri valuta la titolarità ma resta pronto al piano-jolly. Con il portoghese dall’inizio aumentano profondità e strappi, ma servono coperture perfette.

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Rientro assaggiato col Napoli, fame da titolare già per Torino: Rafael Leão ha messo nel mirino l’Allianz Stadium. Dopo oltre un mese ai box per il polpaccio, l’ala rossonera ha ripreso ritmo e convinzioni: il momento è pesante in classifica, il palcoscenico è da brividi e l’idea che frulla nella testa di Massimiliano Allegri è semplice quanto ambiziosa, tenere l’equilibrio ritrovato… con la minaccia Leão pronta a spaccare la partita.

Leão verso la Juve: tra prudenza e colpo a sorpresa

Il portoghese ha messo minuti nelle gambe e spinge per partire dall’inizio: lo spogliatoio lo sente, l’ambiente lo aspetta. La linea dell’allenatore, però, resta lucida: il Milan ha trovato una fisionomia vincente (ordine, compattezza, transizioni pulite) e forzare i tempi non è un obbligo. Ecco perché il piano A resta gestirlo: Leão come jolly ad alto impatto nell’ultima mezz’ora, quando gli spazi si aprono e la sua progressione fa male. Piano B? Se i riscontri degli ultimi allenamenti confermassero brillantezza e reattività, Allegri può alzare l’asticella: titolare a sinistra, con licenza di puntare l’uno contro uno e Pulisic più dentro al campo a dialogare con Modrić e Rabiot.

Cosa cambia tatticamente con Leão in campo

Con Leão dal 1’, il Milan guadagna:

  • Profondità immediata sul lato sinistro (strappi e raddoppi costretti).
  • Uscite più rapide dal primo pressing bianconero grazie alla palla diretta sul 10.
  • Più campo per Pulisic, che può ricevere tra le linee e attaccare la rifinitura.

Il rovescio? Servono coperture preventive migliori dietro la sua catena e gestione delle ripartenze avversarie, soprattutto se la Juve alza Cabal e spinge forte sulle corsie. Da qui l’ipotesi staffetta: inizio “di controllo”, poi Rafa per spaccare l’inerzia.

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