Da promessa a protagonista: “I numeri raccontano l’ascesa di Christian Pulisic”

Quello di Christian Pulisic è un cammino fatto di alti e bassi, di crescita e dedizione! Scopriamolo insieme attraverso i suoi numeri, che ci parlano di tutto il processo dietro la sua consacrazione.

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Eraclito affermava: “La via in salita e la via in discesa sono un’unica via”, questa massima si adatta perfettamente al racconto del cammino di un giocatore, che ha saputo fare dei suoi momenti più bassi il trampolino di lancio perfetto per raggiungere la più bella delle vette, il suo nome è Christian Pulisic. Ventisettenne Statunitense, ad oggi è nel suo Milan il giocatore totale, il top player che garantisce qualità e continuità; ma per Pulisic il percorso non è sempre stato così agevole! Ripercorriamo insieme le tappe di questo cammino che lo hanno visto trasformarsi da promessa ad assoluto protagonista.

La promessa, il Borussia Dortmund

Una prima tappa, estremamente importante, è quella tedesca. Pulisic veste la maglia del Dortmund per quattro anni (2015/2019) ed è caratteristico come la sua incisività, nel corso dei match disputati, fosse ancora completamente in fase embrionale. I numeri mostrano un giovane dal grezzo talento, capace di disputare 127 partite mettendo a segno 16 goal e servendo 26 assist. Al tempo Christian era il perfetto titolare a rotazione, da utilizzare a partita in corso per spezzare il ritmo della gara e provare a cambiare il risultato. Un vero e proprio comprimario di lusso, nulla di più.

Questo è semplicemente quanto emerso dalla sua esperienza al Dortmund, perché in quell’ambiente Christian è si cresciuto, ma non ha mai realmente trovato spazio e alcuni problemi muscolari ne hanno poi completamente negato la possibilità di diventarne protagonista. Ancora troppo presto e Christian di questo ne era consapevole, per cui non si è mai lasciato scoraggiare e ha custodito quegli sprazzi di talento che si erano intravisti in campo, li ha coltivati e portati con sé in un nuovo ambiente, per provarli a far diventare luminose scie. È tempo di cambiare rotta, la destinazione è l’Inghilterra.

L’occasione mancata, il Chelsea

Ci sono attimi che ti illudono che finalmente ogni cosa è al proprio posto e tu stai vivendo con stabilità tutto ciò per cui anni prima (nella più totale delle incertezze) hai lavorato con estrema fatica! Questo è quello che è successo al nostro Christian dopo la prima stagione in Premier League. 11 reti e 10 assist che fecero subito pensare a un protagonista stabile del campionato Inglese. Ma forse, continuava ad essere troppo presto, così Pulisic subì un’importante battuta d’arresto che non gli permise negli anni successivi di cogliere appieno questa nuova occasione.

Altre quattro stagioni passano al Chelsea e Pulisic disputa circa 145 partite, mettendo a segno 26 gol totali e fornendo 21 assist. La battuta d’arresto menzionata sopra riguarda i ricorrenti problemi fisici che l’ex numero 10 dei Blues dovette affrontare (numerosi infortuni muscolari e un grave problema alla caviglia che nel 2021 gli costò quasi 2 mesi di stop). Nei primi due anni Londinesi sono oltre 40 le partite perse a causa degli infortuni, eppure Pulisic qui partiva sempre da titolare.

Quello sprazzo di talento era diventato una scia luminosa, ma profondamente discontinua a causa dei suoi problemi fisici. Qui Christian ha dovuto lottare più con la continuità fisica che con la qualità tecnica, tanto da essere ceduto nel 2023 a titolo definitivo.

Pulisic non demorde e un ultimo passo lo separa dal suo posto, quello in cui consacrarsi assoluto protagonista! Si cambia ancora, la destinazione questa volta è Milano, con il sapore di dolce Inferno.

La consacrazione, il Milan

“Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”, ma come spesso accade chi ha saputo lottare senza mai arrendersi si trova (a dispetto di qualsiasi narrazione esterna) a stare sulla vetta più alta, con la migliore delle prospettive. E Christian questo lo ha vissuto in prima persona.

Quando cito la narrazione esterna mi riferisco proprio a quella che ha accompagnato l’arrivo di Pulisic al Milan: “uno scarto del Chelsea”! Questo era quello che echeggiava tra gli amanti di questo sport e spesso anche di questi colori, perché si tende a prendere più facilmente in considerazione il risultato di facciata, senza indagare sull’intero percorso, ricadendo facilmente nella critica.

Ma a Christian è bastato prender palla, per mettere a tacere qualsiasi dubbio sul suo conto! Era arrivato il momento di far risplendere quella scia di grande talento e illuminare San Siro e gli occhi dei tifosi con le sue giocate. 95 presenze in due stagioni, 31 gol e quasi altrettanti assist, 6.000 minuti giocati che testimoniano una centralità mai avuta prima. Pulisic nel corso di questi anni al Milan è diventato un punto fermo nello scacchiere offensivo, titolare e leader tecnico indiscusso.

Non ci sono più quei lunghi blackout a frenare il talentuoso Christian, ma c’é una grande maturità acquisita nella sua carriera e che in Serie A gli permette di avere una percentuale realizzativa del 19%. Ogni occasione viene sfruttata consapevolmente, così come nel suo cammino ogni ostacolo è stato altrettanto consapevolmente superato ed utilizzato per arrivare a ciò che Christian Pulisic è oggi.

La rivincita di un lottatore

La storia di Pulisic ci insegna che perseverare è la chiave per arrivare al successo, che sapersi adattare e reinventarsi porta a degli scenari ancora più proficui dei precedenti che abbiamo vissuto (come il suo nuovo ruolo da centroavanti, che al Milan gli sta permettendo di mostrare al 100% il suo talento).

Christian è stato un lottatore, i suoi numeri ci avevano in parte introdotto a quello che lui sarebbe potuto diventare e che con il mix perfetto di fede, tempo e lavoro è poi finalmente diventato. Christian è il simbolo di come la determinazione possa trasformare la promessa in grandezza, uno sprazzo di luce in una scia meravigliosa. In bocca al lupo campione!

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