Camarda, il talento che corre e… costa: perché al Lecce sta esplodendo e quanto sta pagando il Milan

Francesco Camarda aveva bisogno di minuti veri e di un cielo diverso da San Siro: a Lecce li sta trovando. Nel prestito con diritto di riscatto e controriscatto, i rossoneri riconoscono bonus a presenza e a gol: la nostra ricostruzione porta a 625 mila euro già maturati.

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Nel calcio, il quando e il dove contano quanto il chi. Camarda, classe 2008, al Milan brillava a sprazzi dietro a campioni che occupano spazio e responsabilità; per diventare grande serviva un terreno più morbido, la pazienza di una città che sa aspettare e un allenatore che non tradisce i giovani. È così che il Lecce di Pantaleo Corvino ha deciso di scommettere sul centravanti, con un’operazione intelligente: prestito con diritto di riscatto ai salentini e controriscatto a favore dei rossoneri. Dentro l’accordo, un meccanismo chiaro: 75 mila euro per ogni presenza e 100 mila per ogni gol, a condizione che l’ingresso in campo superi un minimo di minuti stabilito tra i club. Non risulta previsto, allo stato, un tetto massimo all’esborso complessivo: se Francesco gioca e segna, il Milan paga.

Il conto (stimato) fin qui: sette presenze “valide” e il primo gol

Doveva giocare per fare esperienza: lo sta facendo. E con continuità. Dalla Coppa Italia alla Serie A, Camarda ha accumulato minuti che, salvo diverse clausole non note, paiono superare la soglia minima richiesta quasi sempre: 18’ con la Juve Stabia e 90’ nel ritorno a San Siro; poi in campionato 83’ a Genova, 45’ contro il Milan, 19’ a Bergamo, 17’ con il Cagliari e 23’ contro il Bologna, la notte della prima rete in A. Sette apparizioni “utili” più un gol: applicando i parametri economici dell’accordo, la somma porta a 7 × 75.000 = 525.000 più 100.000 per la marcatura, cioè 625.000 euro (stima) già versati o maturati dai rossoneri in favore dei salentini. È il prezzo — non alto, se cresce così — per un percorso che restituisce al Milan un attaccante formato e al Lecce punti, entusiasmo e patrimonio tecnico.

Perché Lecce è il posto giusto

L’ambiente è leggero, la pressione è proporzionata, la squadra cerca la profondità e macina cross: il contesto perfetto per un numero 9 che attacca la porta con naturalezza. L’idea di Corvino, in fondo, è semplice: sviluppare valore tecnico ed economico con un progetto sostenibile, lasciando al ragazzo lo spazio che a Milano, oggi, sarebbe inevitabilmente conteso. Se poi il controriscatto verrà esercitato, i rossoneri riporteranno a casa non un prospetto, ma un professionista già rodato alla Serie A. Intanto, ogni minuto pesa doppio: in classifica e nel bilancio dell’operazione.

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