Massimiliano Allegri lo ha voluto e, da quando è arrivato, non ci rinuncia più. Adrien Rabiot è diventato in poche settimane un tassello imprescindibile del nuovo Milan. Un centrocampista completo, capace di unire corsa e quantità a qualità tecnica e inserimenti offensivi, che ha portato con sé un bagaglio di esperienza importante. In carriera, infatti, il francese ha già collezionato venti trofei tra i trionfi con il Paris Saint-Germain e quelli in Italia con la Juventus, vissuti proprio sotto la guida del tecnico livornese.
L’esordio e la fiducia di Allegri
La prima apparizione con la maglia rossonera è arrivata contro il Bologna, match vinto 1-0 a San Siro. Da lì in avanti, la sua presenza non è mai stata in discussione. Anche nella trasferta di Udine, il suo posto a centrocampo sarà praticamente certo, a conferma di quanto Allegri lo consideri fondamentale per gli equilibri della squadra.
I numeri parlano chiaro: nei quattro anni trascorsi alla Juventus, Rabiot è stato titolare quasi ininterrottamente, con 119 presenze su 127 partite. Una continuità che adesso il tecnico vuole replicare anche al Milan, costruendo attorno a lui il cuore della squadra.
Con la sua personalità, la capacità di interpretare più ruoli e l’esperienza maturata in palcoscenici internazionali, Rabiot è già molto più di un nuovo acquisto: è il leader silenzioso che Allegri ha scelto come perno del centrocampo rossonero.