Quando al triplice fischio San Siro è tornato a vibrare con i cori della Curva, il Milan ha capito di aver conquistato molto più di tre punti. La vittoria sul Bologna non è stata soltanto un 1-0 utile alla classifica, ma il segnale di una squadra che ha saputo riconquistare l’ammirazione dei propri tifosi con spirito, sacrificio e generosità.
Come raccontato nell’editoriale di Sandro Sabatini per calciomercato.com, il match è stato una girandola di emozioni: quattro legni colpiti, un rigore solare negato per un fallo evidente su Nkunku e l’espulsione di Allegri, furioso per la decisione di arbitro e VAR. Eppure, al netto delle polemiche, il Milan ha mostrato compattezza e carattere, sopperendo con la grinta a qualche limite tecnico.
La nuova faccia del Milan di Allegri
Il successo porta ancora una volta la firma di Allegri, capace di modellare un gruppo che sa adattarsi alle difficoltà. In difesa, Maignan ha risposto presente finché è rimasto in campo, mentre Tomori, Gabbia e Pavlovic hanno retto senza fronzoli. Nella ripresa è arrivato anche il debutto ordinato di De Winter, segno di una solidità ritrovata.
A centrocampo il lavoro sporco di Fofana ha bilanciato le geometrie di Modric, vero faro della manovra. Il croato, insieme agli inserimenti di Rabiot e alle libertà concesse a Loftus-Cheek, ha tenuto in piedi l’equilibrio tattico. In avanti, il generoso Gimenez ha fatto a sportellate senza però incidere, mentre il lampo di Nkunku nel finale ha acceso di nuovo il pubblico.
Gli ingressi di Ricci e Pulisic hanno aggiunto freschezza e pressing nella mezz’ora conclusiva, congelando il possesso palla del Bologna e mantenendo il vantaggio.
La festa è tutta rossonera
A quattro mesi dalla finale di Coppa Italia, sempre chiusa 1-0, il copione sembra ripetersi ma con sensazioni opposte. Se allora i rossoblù avevano mostrato entusiasmo e vitalità, oggi è il Milan ad apparire trasformato. Con la generosità al posto dei colpi di classe, i rossoneri hanno saputo costruire una nuova identità. Allegri ne è il regista silenzioso, capace di ridare anima a una squadra che sembrava smarrita.
Il Bologna, invece, è apparso spento, meno brillante rispetto alle ultime uscite. Il risultato non mente: stavolta la festa è tutta del Milan, che con un “corto muso” ha guadagnato molto più di tre punti.