Il primo “corto muso” non si dimentica. È ciò che hanno provato i tifosi del Milan quando Luka Modric, con un colpo di classe che porta la sua inconfondibile firma, ha steso il Bologna di Vincenzo Italiano. Un 1-0 che vale più di tre punti, perché racchiude l’essenza di Massimiliano Allegri: soffrire, resistere e poi colpire al momento giusto.
Allegri, il maestro dell’1-0
Per il tecnico livornese è arrivata la settima vittoria personale su Italiano, ancora una volta con quel risultato che sembra cucito addosso alla sua carriera. Dal Carpi ai trionfi con la Juventus, passando per la Coppa Italia vinta nel 2024, il copione resta invariato: cinismo, ordine tattico e un’abilità unica nel trasformare ogni dettaglio in un vantaggio. Anche a San Siro, Allegri ha mostrato la sua indole: giacca abbandonata, proteste vibranti, gesti di incoraggiamento continui. Una scenografia che ha riportato alla mente la notte dell’Olimpico, quando la sua Juve alzò la coppa contro l’Atalanta.
Modric simbolo eterno, Italiano perseguitato
Il protagonista assoluto in campo è stato Modric. A quarant’anni compiuti, il croato continua a incarnare leadership e qualità: il gol che ha deciso la sfida, i palloni recuperati, la capacità di trascinare compagni e pubblico. Ha esultato con l’entusiasmo di un ragazzo, mostrando quanto ancora significhi per lui il calcio e, soprattutto, la maglia rossonera. Un campione senza tempo, che il Milan si gode come fosse un dono prezioso.
Per Italiano, invece, il copione è un incubo che si ripete. Delle sette sconfitte subite contro Allegri, ben sei sono terminate con lo stesso punteggio: 1-0. Una maledizione che lo inseguiva già ai tempi della Fiorentina e che ora lo ha colpito anche con il Bologna. Dopo le amarezze della scorsa Coppa Italia, con le polemiche legate al mancato rosso a Beukema e al gol di Ndoye, è arrivata un’altra ferita dolorosa.
Il Milan però guarda oltre. Questo successo non è soltanto un punto in classifica, ma il segnale che il gruppo ha ritrovato compattezza e spirito. Con la grinta di Allegri e l’eterno talento di Modric, anche le vittorie di misura possono diventare il trampolino per tornare protagonista.