Il giorno dopo una vittoria che profuma di vertice, al Milan resta una nuvola sottile da diradare. Fikayo Tomori ha lasciato il campo nel secondo tempo per un fastidio muscolare: si tratta di un risentimento all’adduttore, una di quelle spie che impongono cautela quando il calendario chiama subito un altro esame, Juventus-Milan di domenica alle 20.45. L’evoluzione sarà monitorata quotidianamente: nessuna forzatura, solo ascolto del corpo e carichi graduali, perché l’obiettivo è arrivare a Torino con più certezze che rischi.
Tra emozioni e gestione: il messaggio del difensore
Nel dopogara, Tomori ha restituito la fotografia di un gruppo che cresce nell’insieme prima ancora che nei singoli. “Mi sento bene, come la squadra, fisicamente e mentalmente. Siamo partiti in modo diverso rispetto all’anno scorso: grande partita, tanta voglia di vincere ogni volta che indossiamo questa maglia”. Parole in linea con la traccia che Massimiliano Allegri ha tracciato fin dal primo giorno: meno frenesia, più ordine. “Il mister ha lavorato con giocatori forti e sa cosa serve per vincere. Ci ha chiesto di non subire ciò che abbiamo concesso nella passata stagione: stare compatti, niente buchi, niente corse disordinate per rubare palla. Calma e pazienza, perché con la palla abbiamo la qualità per fare male”.
Nel frattempo lo staff gestirà Tomori con la cura dei dettagli: lavoro personalizzato, feedback continui e decisione a ridosso del match. La sensazione è che conteranno le risposte dell’ultima rifinitura: il Milan non ha fretta, ma sa quanto il suo leader difensivo pesi in una partita che vale più dei tre punti.