La seconda giornata di Serie A non si è chiusa senza strascichi disciplinari. Il Giudice Sportivo ha infatti sanzionato il Milan, reduce dal successo esterno per 2-0 contro il Lecce, con un’ammenda di 4.000 euro. La motivazione? Un ritardo di circa tre minuti nell’avvio della gara, giudicato “ingiustificato” nel comunicato ufficiale. Una cifra contenuta, ma che conferma l’attenzione scrupolosa delle autorità federali anche sugli aspetti organizzativi.
Per i rossoneri, impegnati in un nuovo ciclo sotto la guida di Igli Tare e Massimiliano Allegri, si tratta di un richiamo a tenere alta la concentrazione non soltanto in campo ma anche nella gestione dei dettagli fuori dal rettangolo di gioco. Professionalità e rigore, infatti, restano requisiti fondamentali per una società che punta a tornare ai vertici del calcio italiano ed europeo.
Nessun giocatore squalificato, ma stop per uno dello staff della Cremonese
Le decisioni del Giudice Sportivo non hanno colpito alcun calciatore o allenatore, garantendo così rose al completo per la prossima giornata di campionato. Una notizia positiva per i club, che non dovranno rinunciare ai propri titolari. Non mancano però provvedimenti per figure dello staff.
A pagare dazio è stata la Cremonese, che dovrà fare a meno del preparatore atletico Giovanni Saffioti per una giornata. Il collaboratore è stato infatti fermato per aver contestato in modo plateale una decisione arbitrale, alzandosi dalla panchina al 39’ del secondo tempo. Un episodio che testimonia come la giustizia sportiva mantenga il pugno fermo non solo nei confronti dei giocatori, ma anche dei componenti tecnici, per garantire il pieno rispetto dell’autorità arbitrale.
Il verdetto odierno, dunque, ribadisce un principio chiaro: il rispetto delle regole e dei tempi è imprescindibile. Dal ritardo del Milan alla squalifica nello staff della Cremonese, il messaggio del Giudice Sportivo è netto: ordine e disciplina sono la base su cui costruire la regolarità del campionato.