Il nome di Lorenzo Pellegrini agita le ultime ore del mercato del Milan. Un’indiscrezione, rilanciata da Francesco Balzani, ha aperto lo scenario di un clamoroso addio alla Roma per il suo capitano, simbolo della romanità e punto di riferimento dei tifosi giallorossi. L’ipotesi di un passaggio in rossonero ha infiammato il dibattito, ma la trattativa si è subito arenata davanti all’ostacolo principale: l’ingaggio del giocatore, giudicato troppo elevato dalla dirigenza milanista.
Il profilo perfetto per Allegri, ma c’è il nodo economico
Igli Tare e Massimiliano Allegri lo considerano un rinforzo ideale per il centrocampo: duttilità, visione di gioco, capacità di calciare con entrambi i piedi e una leadership naturale che lo rende prezioso dentro e fuori dal campo. Pellegrini garantirebbe affidabilità e qualità immediata, ma i 6 milioni lordi a stagione pesano troppo per le casse del Milan, che ha preferito virare su piste più sostenibili.
Il contratto di Pellegrini è valido fino al 2026 e lo lega alla Roma ancora per due stagioni piene. Ma la sua posizione non appare blindata: tra voci di malumori interni e la necessità del club di fare cassa, il suo futuro resta avvolto nell’incertezza. Una parte della tifoseria accetterebbe la cessione per motivi economici, un’altra non immagina la Roma senza il suo capitano.
Ad oggi, l’operazione è ferma. Pellegrini resta nella Capitale, ma il suo nome resta annotato in rosso sul taccuino di Tare. Non è escluso che nella prossima finestra estiva il Milan possa tornare alla carica, magari con condizioni economiche più favorevoli. Per ora, però, il sogno rossonero resta in stand-by.