Il Milan ha sorpreso tutti abbandonando le piste che portavano a difensori già affermati. L’età avanzata di alcuni candidati, i costi eccessivi e le condizioni di trasferimento poco convenienti hanno convinto la società a tirarsi indietro. Nessuna spesa folle, nessun compromesso forzato: la linea dettata da Tare e avallata da Allegri è quella di puntare su un prospetto da crescere.
In un contesto in cui molte big scelgono di investire su nomi già pronti, i rossoneri preferiscono dare fiducia a un ragazzo di talento, da formare e inserire gradualmente nei meccanismi difensivi. È un cambio di rotta che testimonia prudenza, ma anche visione.
Allegri e la filosofia condivisa con Tare
Allegri, spesso etichettato come un tecnico pragmatico, ha mostrato in passato la capacità di valorizzare i giovani. Ora sposa pienamente l’idea di costruire una rosa che possa rigenerarsi dall’interno, evitando errori di mercato che in passato hanno pesato sulle casse e sul rendimento.
La scelta di Odogu, in questo senso, è una scommessa calcolata: un giocatore che avrà il tempo di crescere, imparare e assimilare i principi difensivi richiesti dal tecnico. In caso contrario, il club mantiene comunque margini per intervenire nel mercato di gennaio, con un bilancio solido e una strategia chiara.
La gestione Tare punta su equilibrio e lungimiranza, mentre Allegri abbraccia l’idea di un Milan che non rincorre l’effetto immediato, ma lavora per costruire un’identità forte e sostenibile. Il futuro, ora, passa anche dalle gambe e dalla testa di un ragazzo del 2006 che avrà l’opportunità di dimostrare di essere all’altezza della scommessa rossonera.