Un gol liberatorio e un messaggio forte e chiaro. La sosta per le Nazionali ha regalato un sorriso al Milan e a Christopher Nkunku, autore del gol del 2-2 nel match tra Francia e Islanda, ma le parole del CT Didier Deschamps hanno acceso i riflettori su una questione che in casa rossonera non può più essere ignorata: il talento francese, pur restando uno dei giocatori più tecnici e imprevedibili della rosa, non sta ancora trovando lo spazio che merita.
Intervistato da L’Équipe, Deschamps ha elogiato la calma e la lucidità del suo attaccante, ma ha anche evidenziato una mancanza: “Nkunku ha la qualità di restare zen davanti alla porta. Non è ancora al meglio della forma, visto che al Milan non ha avuto finora molto minutaggio.”
Un commento breve ma incisivo, che ha risuonato come un promemoria per Massimiliano Allegri e per il direttore sportivo Igli Tare. Perché se il giocatore è riuscito a incidere in pochi minuti con la Francia, vuol dire che la qualità è intatta, ma ha bisogno di fiducia, ritmo e continuità per esprimerla anche in Serie A.
Allegri e il rebus tattico: come valorizzare Nkunku
In campionato, Nkunku non è ancora riuscito a imporsi come titolare fisso. Le scelte di Allegri, dettate anche da una gestione attenta della condizione fisica del giocatore dopo il lungo infortunio della scorsa stagione, lo hanno spesso relegato a un ruolo da subentrante. Il Milan, però, ha bisogno di nuove soluzioni offensive, e il talento parigino potrebbe rappresentare la chiave per ritrovare il cinismo sotto porta che è mancato nelle ultime settimane.
La sua versatilità gli permette di agire da seconda punta, esterno o trequartista, ma la sensazione è che per sfruttare davvero la sua capacità di leggere gli spazi e rifinire l’azione, servano minuti e fiducia. Deschamps, in fondo, lo conosce bene: ne ha fatto uno dei punti fermi del suo sistema fluido, capace di alternare inserimenti e giocate tra le linee.
Per questo, le parole del CT francese non sono passate inosservate a Milanello. In un momento in cui il Milan cerca risposte sul piano realizzativo, la calma glaciale – o “zen”, come l’ha definita Deschamps – di Nkunku potrebbe diventare un’arma preziosa.
Un gol che vale più di un messaggio
Il gol segnato all’Islanda è arrivato al termine di un’azione tipica del suo repertorio: controllo elegante, freddezza in area e conclusione precisa. Un lampo che ha ricordato a tutti quale potenziale si nasconda dietro quel sorriso introverso e quello stile sobrio che lo contraddistinguono.
Per Allegri e Tare è anche una conferma del motivo per cui il Milan, in estate, ha deciso di puntare forte su di lui: Nkunku è un giocatore da partite importanti, capace di cambiare l’inerzia di un incontro con una singola giocata.
Con il ritorno in Serie A e un calendario fittissimo di impegni, Allegri dovrà ora decidere se dargli più spazio. Il tecnico sa che l’attacco rossonero, pur creando molto, ha spesso mancato di concretezza. E forse è arrivato il momento di lasciare che la “zen” di Nkunku – la sua calma e la sua precisione – diventino parte stabile della manovra offensiva del Milan.
Nkunku, il Milan e la ricerca dell’equilibrio
Le parole di Deschamps non vogliono creare polemica, ma suonano come un invito alla riflessione: un talento come Nkunku non può restare ai margini troppo a lungo. Il Milan lo sa, e l’impressione è che la seconda parte di stagione possa finalmente segnare la sua consacrazione.
La palla ora passa ad Allegri: capire quando e come integrare il francese nella formazione titolare potrebbe fare la differenza tra un Milan che crea tanto e uno che torna a vincere con la freddezza dei campioni. Nkunku è pronto, e la Francia lo ha appena ricordato al mondo.