Il Milan dell’estate ha cambiato pelle non soltanto a centrocampo, ma anche in difesa. Più che negli uomini, la vera rivoluzione è arrivata nel modo di giocare: Max Allegri, tornato a giugno con l’idea di una linea a quattro, ad agosto aveva già virato verso una retroguardia a tre. Una scelta che ha inevitabilmente inciso anche sulle strategie di mercato, come confermato dal direttore sportivo Igli Tare.
Lo spartiacque: l’addio di Thiaw
Il momento chiave è stata la cessione di Malick Thiaw al Newcastle. Il centrale tedesco, che a inizio estate era stato accostato anche al Como di Fabregas, ha ceduto al corteggiamento dei Magpies, durato più di una stagione. A Casa Milan nessuno si è opposto davanti ai 38 milioni di euro più bonus incassati per un giocatore prelevato dallo Schalke per meno di 8 milioni.
Allegri e il suo staff avevano saputo rivalorizzarlo in poche settimane, rendendolo un profilo appetibile per il mercato internazionale. Le sue doti di impostazione e verticalizzazione mancheranno, ma rinunciare a una simile proposta sarebbe stato quasi impossibile.
I nuovi arrivi e il futuro del reparto
Al posto di Thiaw sono arrivati due volti nuovi: Koni De Winter, 22enne ex Genoa, e David Odogu, talento classe 2006 proveniente dal Wolfsburg. L’operazione per il belga è costata 18 milioni più 2 di bonus, mentre per il giovane tedesco 8 milioni più 2. In totale, 26 milioni investiti a fronte di 55,8 milioni incassati tra Thiaw, Kalulu e Pellegrino.
La difesa attuale vede quindi Gabbia, Pavlovic, Tomori, De Winter e Odogu, con il passaggio a tre che ha rilanciato proprio Gabbia e Pavlovic. Resta invece da capire il futuro di Tomori, ancora poco convincente dopo stagioni altalenanti. Per Allegri la sfida sarà duplice: guidare i giovani arrivati e ritrovare certezze da chi, come Tomori, non ha ancora dimostrato di poter tornare ai livelli migliori.
