Qualcosa, nel rapporto tra Mike Maignan e il Milan, si è mosso. Non abbastanza da parlare di stretta di mano, ma sufficientemente da far intuire che il gelo degli ultimi mesi non è più totale. A Milanello si prepara un nuovo tentativo, l’ennesimo ma probabilmente il più deciso: arrivare a una scelta definitiva sul rinnovo, evitando che il dossier resti sospeso fino a diventare un problema ingestibile. Il contratto del portiere scade a luglio 2026 e il club non vuole trascinarsi dietro l’incertezza. Dentro o fuori: questo è il punto, con l’obiettivo di costruire un futuro insieme senza lasciare spazio a ambiguità.
Prima apertura al dialogo: incontro già fissato
Nei giorni scorsi Igli Tare ha intensificato i contatti con l’agente del portiere, ottenendo una prima, piccola apertura. Non è un dettaglio. Le parti hanno fissato un summit che si terrà dopo la sfida contro il Cagliari del 2 gennaio: un passaggio che certifica almeno la disponibilità a sedersi e parlare, cosa tutt’altro che scontata fino a poco fa.
Mercato “alleato”: nessuna stretta di mano altrove
Paradossalmente, in questo momento il Milan può sfruttare anche il fattore tempo. Maignan non risulta aver già dato parola a nessun club in vista di un possibile trasferimento a zero nella stagione successiva. Attorno a lui si muovono big europee e non mancano gli interessamenti, ma senza una chiusura già impostata il Milan mantiene margine di manovra. Poco, ma reale.
L’offerta: 5,5 milioni più bonus
La proposta che il club intende mettere sul tavolo è corposa: 5,5 milioni di euro di parte fissa, quasi il doppio dell’ingaggio attuale, con bonus legati a obiettivi pesanti – qualificazione in Champions e scudetto – che possono portare a un ulteriore milione. Il Milan la considera un’offerta in linea con il valore e il peso del giocatore nello spogliatoio. Ma il punto, in questa storia, non è soltanto economico. Le frizioni accumulate e le “ruggini” del passato pesano quanto i numeri, forse di più.
Il ruolo di Allegri
A spingere in prima persona c’è Massimiliano Allegri, che di solito interviene sul mercato solo su poche questioni selezionate. Sul caso Maignan, invece, sta facendo pressione, anche sfruttando il rapporto stretto tra il portiere e il preparatore Filippi. La linea è chiara: archiviare il passato e ripartire, perché Maignan resta uno dei pilastri tecnici e caratteriali della squadra. Per ora il portiere non ha preso una posizione definitiva. Testa al campo, valutazioni agli agenti: nei prossimi giorni arriverà la proposta scritta e, a quel punto, non ci saranno più zone grigie. O si firma, o si apre davvero un altro scenario. E il Milan lo sa: i ghiacciai non si sciolgono da soli, ma se non muovi nulla, restano lì a bloccare tutto.

