Non è stata una serata semplice per il Milan, né per Rafael Leão. Il big match contro la Juventus, chiuso sullo 0-0, ha lasciato nello spogliatoio rossonero un misto di tensione, rammarico e autocritica. Tra i protagonisti del confronto post-partita, secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, ci sarebbero stati proprio Massimiliano Allegri e il numero 10 portoghese.
Il tecnico livornese, da poche settimane sulla panchina del Diavolo, non ha nascosto il suo disappunto per alcune scelte e atteggiamenti dell’attaccante durante la gara. In un momento di frustrazione condivisa per le occasioni sprecate – in particolare quelle di Leão davanti a Di Gregorio e il rigore fallito da Pulisic – Allegri avrebbe usato toni chiari, diretti, senza giri di parole. “Devi darti una svegliata”, avrebbe detto, in una frase che sintetizza più la voglia di scossa che un rimprovero.
Un confronto vero, nello stile dell’allenatore, abituato a parlare faccia a faccia con i suoi uomini. Nessuna lite, nessun caso. Solo l’urgenza di restituire al Milan la fame e la lucidità che servono nelle partite decisive.
L’analisi con Tare: confronto costruttivo e fiducia intatta
A confermare il clima di normalità è stata la stessa dirigenza. Il direttore sportivo Igli Tare, che ha assistito al confronto, ha parlato con entrambe le parti, trasformando la discussione in un momento di crescita collettiva. Nessuna incrinatura, anzi: la volontà condivisa è quella di riportare Leão al centro del progetto tecnico.
Il giocatore, va ricordato, è rientrato da poco dopo il problema al polpaccio accusato contro il Bari. La partita di Torino è arrivata nel suo primo vero momento di ripresa atletica dopo settimane di lavoro individuale. Già con il Napoli aveva stretto i denti, e l’impatto non poteva essere immediato. In passato, anche in contesti prestigiosi come la semifinale di Champions contro l’Inter, il portoghese aveva impiegato tempo a ritrovare il ritmo giusto dopo un infortunio.
Allegri e Tare lo sanno bene. Per questo, il tono del confronto va letto nella prospettiva della ricostruzione del rendimento, non della rottura. L’obiettivo è uno: far tornare Leão decisivo, costante e protagonista, perché il Milan del nuovo corso non può prescindere dal suo talento.
La concorrenza come leva psicologica
Ora Leão è in ritiro con il Portogallo, ma al rientro troverà un Milan diverso, più competitivo e affamato. L’arrivo di Santi Giménez e Christopher Nkunku, due colpi firmati dal DS Tare, ha innalzato il livello dell’attacco e reso più serrata la lotta per una maglia da titolare. Una concorrenza sana, voluta e cercata proprio per stimolare chi, come Leão, deve sentirsi sfidato a migliorarsi ogni giorno.
Allegri non vuole privarsi del suo numero 10, ma vuole vederlo al massimo. Lo scambio negli spogliatoi, sebbene duro, è stato un messaggio di fiducia: un allenatore che si espone così lo fa solo con chi ritiene indispensabile. Il Milan, intanto, continua a muoversi in un clima di compattezza e ambizione, dove anche un rimprovero diventa strumento di crescita.