Uno con le sue qualità, oggi, farebbe comodo all’attacco del Milan. Jean-Pierre Papin è tornato a parlare dei colori rossoneri intervenendo sul canale YouTube di Carlo Pellegatti, e non sono mancati spunti interessanti sugli attuali protagonisti della squadra di Massimiliano Allegri. A distanza di più di trenta anni dal suo addio, l’ex attaccante francese è rimasto legato all’ambiente rossonero, lo si intuisce dalle parole cariche di affetto. Del resto, i ricordi con la maglia del Diavolo non sono cancellabili, le coppe conquistate nemmeno. Tre, per la precisione: due scudetti e una Champions League, stelle luminosissime nella leggenda del Milan degli Invincibili.
Il pensiero sul Milan d’oltralpe
Parole di ammirazione per la colonia francese all’interno della rosa milanista, a partire dal capitano ed eroe dell’ultimo derby Mike Maignan. “È incredibile, uno dei più grandi portieri francesi. Sembra imbattibile, sa sempre cosa deve fare”. Inevitabile l’elogio a un giocatore che fa da architrave al centrocampo rossonero, rendendo pesantissima la sua assenza: “Rabiot l’ho conosciuto quando era all’Olympique Marsiglia, uno dei più grandi centrocampisti moderni che io conosco. Fa gol, difende, tecnicamente è bravissimo. Sta facendo bene”.
Nkunku e Fofana in difficoltà
Per due francesi costantemente al top, ce ne sono altrettanti che invece faticano a prendersi il Milan. Papin ha analizzato anche le loro difficoltà: “Fofana fa un po’ fatica ma ha tecnica e carattere, ha bisogno di un po’ più di tempo. Nkunku, invece, non è come gli altri sul piano fisico. Ha bisogno di tecnica e velocità e in Italia è difficile perché le difese sono forti. Per lui è difficile ma parliamo di un bravissimo ragazzo e un bel giocatore”. Di certo, è necessario che anche l’ex Chelsea si svegli dal torpore, fornendo prestazioni finalmente in linea con l’investimento da 40 milioni fatto per portarlo al Milan.
L’amico Giroud
Da un numero 9 all’altro, Papin ha espresso grande stima anche per Olivier Giroud. Il ritorno in Europa si sta rivelando proficuo per il centravanti dell’ultimo scudetto rossonero, amico dell’ex leggenda d’oltralpe. “Siamo molto amici, quando è arrivato al Milan ero contento. Un centravanti come lui segna e difende, e gioca anche in porta”. A Papin scappa un sorriso, è evidente il riferimento al finale concitato del Genoa-Milan di due stagioni fa, con Giroud impegnato tra i pali. “Lui aveva fatto una scelta importante, è difficile andare al Milan perché lì giochi sempre per vincere. È stato fortissimo”.
La chiosa sullo stile di gioco di Leao
In maglia rossonera, Papin ha vissuto anche momenti di difficoltà, segnati da infortuni e una concorrenza che talvolta lo escludeva dalla formazione titolare. Non mancavano le critiche sul suo rendimento, le stesse che, con le dovute proporzioni, ha da tempo imparato a conoscere Rafael Leao. È a lui che si rivolge il vincitore del Pallone d’Oro 1991, riconoscendone il potenziale inespresso ma pure la necessità di variare il suo gioco. “Per lui forse è più difficile, farlo cambiare mi sembra molto difficile. Se è capace, diventerà un altro giocatore”.

