Dopo l’annuncio della nuova guida tecnica, Mister Massimiliano Allegri, in molti si sono chiesti in che modo Rafa Leao potesse trovare il suo spazio! Nell’assetto Allegriano per caratteristiche e fisicità trova la propria dimensione nel ruolo di centroavanti, ruolo che ad inizio stagione ricoprirà per poco tempo a causa di un infortunio al polpaccio che lo allontanerà dal campo per un po’.
Quando si parla di lui si sa, non si parla di un giocatore qualunque; eppure il Milan, durante la sua assenza ha dimostrato di non essere più “Leao dipendente”, dinamica che fino a qualche tempo fa era nota ad ambiente e spogliatoio. Il momentaneo addio di scena da parte di Leao, ha contribuito contemporaneamente a nutrire dubbi sul suo inserimento (con Pulisic e Gimenez che fino a quel momento avevano fatto bene insieme) e maggiori aspettative sul suo conto, perché a rientrare non era appunto un giocatore qualunque! Ad oggi i numeri sono dalla sua parte, ma molti tifosi pretendono ancora di più dal proprio numero 10. Facciamo il punto insieme.
Leao ritrova se stesso nel nuovo Milan di Allegri
Siamo storicamente abituati a vedere un Leao che agisce come ala sinistra, che prende il pallone sulla fascia e in velocità salta l’avversario e fornisce l’assist mettendo il pallone in mezzo o si accentra per tirare e nove volte su dieci segnare! Bene, questo scenario, abbiamo imparato a vederlo molto ridimensionato con un Leao che agisce da centroavanti.
In questo contesto infatti, il Portoghese cerca corridoi dietro le linee difensive, posizionandosi per ricevere o creare superiorità numerica; è un Leao all’apparenza più “statico”, semplicemente perché sfrutta di meno il fattore velocità, sostituito in parte delle combinazioni che gli vengono chieste di creare in mezzo al campo, quegli uno-due che accompagnano l’azione e che sono una minaccia in una zona inedita (per lui) del campo; Viene così meno l’ampiezza a favore della centralità.
Ci stiamo quindi abituando sempre di più ad un Leao che ha più opportunità di tiro, rispetto alla fascia pura e che cerca di scompigliare le difese avversarie talvolta tornando all’origine e sfruttando la propria velocità in ripartenza (come l’episodio goal di questa domenica contro la Roma). Il dieci ha sempre ribadito di essere a disposizione della squadra: “Centravanti, trequarti, esterno, l’importante è aiutare la squadra a fare punti”, queste le sue parole al termine della partita contro la Roma. I numeri, in questa nuova dimensione, sono completamente a suo favore!
I dati a favore del Portoghese
3 le reti in 363 minuti giocati, ciò significa 1 rete ogni 121 minuti; da sottolineare poi la continuità con la quale è andato in rete, prima contro la Fiorentina poi contro il Pisa e domenica assist decisivo contro la Roma per Pavlovic. Risultati impreziositi dal goal in Coppa Italia contro il Bari prima del suo infortunio. Il 10 ha visto da lontano il campo per un po’, ma al rientro ha visto molto da vicino la porta dei suoi avversari. I dati ci parlano di un Leao trascinatore, che pian piano sta trovando la quadra giusta nel nuovo Milan di Allegri.
L’ambiente chiede di più
Nonostante i numeri ruotino a suo favore, l’ambiente rossonero è a tratti ancora insoddisfatto delle prestazioni del suo numero 10! Complice la poca spettacolarità del gioco, in generale della squadra (che risulta più pragmatica e funzionale), la sensazione che Leao non esprima il suo massimo potenziale in campo risulta ancora più amplificata.
I tifosi rossoneri chiedono maggior coinvolgimento nella manovra, maggiore disponibilità ad aiutare la squadra anche abbassandosi e maggiore concretezza sotto porta! Se il ruolo da punta è effettivamente quello atto ad esaltare le qualità del Portoghese, solo il tempo ci darà le risposte. Nel frattempo i numeri ci dimostrano un Leao in crescita e per il bene della squadra, non ci resta che sperare che continuino ad essere così.

