Per la prima volta dopo anni, sia il Milan che l’Inter nell’ormai vicinissima sfida di questa domenica, scenderanno in campo con lo stesso impianto tattico, il 3-5-2. Questo costituisce un vero e proprio fattore, perché entrambi i tecnici ovvero Mister Allegri e Mister Chivu calibreranno le rispettive squadre partendo da un’idea comune di equilibrio e solidità. Ciò che li differenzierà sarà lo sviluppo e l’interpretazione della stessa.
Sul piano tattico quindi, la sfida è estremamente interessante, poiché contrappone due squadre che pur giocando a specchio (per la prima volta nel recente passato), esprimeranno in campo principi e dinamiche differenti, nella qualità e nelle rispettive volontà dei propri allenatori. Analizziamo questo aspetto insieme.
Il 3-5-2 pragmatico di Allegri
Da quando si è insediato sulla panchina rossonera, Mister Allegri ha lavorato molto sull’equilibrio difensivo della squadra, rendendola una delle migliori nell’intero campionato per numero di reti subite. Questo dimostra come il suo impatto, ragionato ed equilibrato, ha reso semplici e funzionali alcuni aspetti che prima erano confusionali ed inefficaci. Compattezza e razionalità restano le parole d’ordine nel gioco di questo Milan.
La linea difensiva rimane corta, ben posizionata per riuscire a schermare le linee di passaggio. I quinti (soprattutto Saelemaekers) svolgono un ruolo importantissimo, perché devono garantire ampiezza in fase di possesso mantenendo però il giusto equilibrio tra i reparti. Il centrocampo si nutre della spinta offensiva e dinamica delle mezzali (Rabiot su tutti) e delle linee di passaggio create dal proprio regista basso, Luka Modric, con la sua spiccata intelligenza tattica.
Movimenti coordinati delle punte e inserimenti delle mezzali scandiscono la fase di possesso e la gestione risulta prudente perché Modric equilibra e i due esterni spingono in momenti alterni per non sbilanciare troppo la squadra. Niente ritmo forzato, massimo controllo anche nei momenti di transizione negativa (ma deve esserci lucidità mentale) e quando serve il Milan abbassa il baricentro e colpisce con rapidità gli spazi. Ecco perché anche nel derby ci aspettiamo che il Diavolo sappia ragionare con freddezza e calcolare il giusto momento per incidere (magari con una diagonale di corsa da parte di Leao).
Il coraggio e l’ampiezza dell’Inter di Chivu
Il 3-5-2 messo in campo da Mister Chivu, ha un’identità più moderna e aggressiva. La costruzione parte rigorosamente dal basso con grande partecipazione dei centrali, su tutti Bastoni che per caratteristiche rappresenta un regista aggiunto. L’Inter, proprio perché capace di costruire palla al piede e di creare una sorta di superiorità a centrocampo (con il centrale che avanza), risulta più fluida e imprevedibile nella prima fase di possesso. Gli esterni sono molto alti e danno un ampiezza costante.
Ecco perché, Di Marco ad esempio, potrebbe rappresentare un pericolo per il Milan. Le mezzali si muovono tra le linee, cercando spazio per ricevere e attaccare la profondità. Le due punte lavorano in modo complementare: una viene incontro, l’altra attacca lo spazio lasciato libero. Questo atteggiamento risulta essere molto propositivo e verticale, ma se da un lato permette ai neroazzurri di creare molto, dall’altro potrebbe rappresentare un fattore di rischio. Nella transizione difensiva, l’Inter potrebbe trovarsi sbilanciata, con ampie porzioni di campo liberate alle spalle dei quinti.
Il gioco quindi, a volte vale la candela, altre rappresenta un vero e proprio rischio da cui il Milan potrebbe trarre vantaggio. Certamente però l’interpretazione del 3-5-2 di Mister Chivu risulta molto più ampia e garantisce maggiore occupazione offensiva rispetto a quello proposto da Mister Allegri. L’Inter poi, mantiene i principi base di questo impianto tattico, da anni. Mister Chivu ha donato maggiore senso di aggressività, ma sulla carta i neroazzurri hanno una qualità maggiormente affinata nel tempo e quindi un piccolo vantaggio rispetto ai rossoneri, che quest’anno si sono trovati a cambiare molto.
Stesso modulo, principi opposti
Esterni più alti nell’Inter, più prudenti nel Milan. Approccio verticale e di imposizione che si scontra con uno più ragionato ed equilibrato. Saranno fondamentali, soprattutto per il Milan, la gestione delle seconde palle e delle transizioni. Chi riuscirà a dominare le seconde palle e sfruttare le ripartenze (su questo i rossoneri potrebbero avere una migliore performance), avrà il controllo del ritmo del match.
Inoltre sarà fondamentale gestire i momenti di transizione. Il Milan cercherà di sfruttare la profondità con i vari Rabiot, Leao. L’Inter invece proverà a “soffocare” l’avversario, mantenendo il baricentro alto e il possesso palla costante. In sostanza, nonostante il modulo è speculare, ciò che ci aspetteremo dalle due squadra sarà una proposta di gioco molto differente. A decidere non sarà quindi il sistema in sé, ma la squadra che riuscirà a imporre la propria filosofia nei momenti chiave della partita. A vincere sarà quindi, la squadra che resterà fedele alle proprie idee e saprà metterle sfruttarle nei momenti decisivi di questo scoppiettante derby.

