La decisione è arrivata dopo settimane di attesa e tentativi andati a vuoto. Santiago Gimenez ha scelto l’intervento chirurgico per risolvere definitivamente il problema alla caviglia che lo tormenta dall’autunno e che ne ha frenato rendimento e continuità. Il centravanti del Milan, dopo un consulto medico avvenuto in Olanda, ha optato per l’operazione, mettendo fine a una fase di gestione conservativa che non ha prodotto i risultati sperati.
Dal campo all’intervento: cosa è successo
L’infortunio risale al 28 ottobre, nella gara di campionato pareggiata 1-1 sul campo dell’Atalanta. Da quel momento Gimenez è stato costretto a fermarsi, convivendo con un dolore persistente che non gli ha permesso di rientrare a pieno regime. Per oltre un mese e mezzo il giocatore ha seguito un percorso di terapie conservative, con l’obiettivo di evitare l’operazione. Il quadro clinico, però, non è mai realmente migliorato. Da qui la scelta, condivisa con lo staff medico, di procedere chirurgicamente.
Tempi di recupero e rientro stimato
L’operazione terrà Gimenez lontano dal campo per almeno due mesi. Le prime indicazioni parlano di un rientro possibile tra fine febbraio e inizio marzo, a patto che il percorso riabilitativo proceda senza intoppi. Uno stop significativo, che priva Massimiliano Allegri di un’opzione offensiva nel cuore della stagione e complica le rotazioni in un reparto già sotto osservazione.
L’investimento e il rendimento finora
Arrivato dal Feyenoord lo scorso gennaio per 32 milioni di euro più 3 di bonus, con una percentuale sulla futura rivendita, Gimenez rappresenta uno degli investimenti più importanti del recente mercato rossonero. Il contratto lo lega al Milan fino a giugno 2029, con un ingaggio da circa 2,5 milioni netti a stagione. I numeri raccontano una prima fase di adattamento non semplice. Finora ha messo a referto 7 gol in 30 presenze complessive, ma in questa stagione il bottino è limitato a una sola rete, arrivata in Coppa Italia, su 11 partite giocate. Un rendimento condizionato anche dai problemi fisici.
Gennaio si complica, il mercato diventa centrale
Lo stop rende di fatto impraticabile qualsiasi ipotesi di cessione nel mercato invernale. Gimenez resterà a Milanello per il recupero e il club dovrà inevitabilmente guardarsi intorno per rinforzare l’attacco. Il direttore sportivo Igli Tare è chiamato a individuare una soluzione da affiancare all’organico attuale, senza perdere di vista l’equilibrio economico e le prospettive di medio periodo.
Le idee per l’attacco: soluzione-ponte
Tra i nomi che circolano prende quota quello di Niclas Füllkrug, centravanti tedesco classe 1993, in uscita dal West Ham. L’idea sarebbe quella di un prestito, una soluzione-ponte utile a coprire l’emergenza e rimandare le scelte strutturali alla prossima estate. Lo sguardo del Milan, infatti, va già oltre. Per il 2026 il club valuta l’opportunità di un colpo a parametro zero, con due profili sullo sfondo: Robert Lewandowski, in scadenza con il Barcellona, e Dusan Vlahovic, il cui contratto con la Juventus termina nello stesso periodo. Per ora, però, il presente impone pragmatismo. Gimenez si ferma, il Milan riflette. E gennaio diventa, ancora una volta, una tappa decisiva.

