Il nome di Adriano Galliani torna a circolare con forza attorno al Milan, ma il possibile rientro in rossonero dell’uomo che ha segnato un’epoca è tutt’altro che semplice. L’indiscrezione lanciata dal giornalista Nicolò Schira ha riacceso le fantasie dei tifosi, lasciando intravedere un futuro che riporterebbe il “Condor” nella casa che lo ha reso leggenda. Ma i retroscena legati all’affare raccontano una trattativa densa di ostacoli e incertezze.
Secondo quanto riportato, il nodo principale riguarda il closing del Monza, rallentato da questioni societarie che trattengono Galliani a un progetto al quale è profondamente legato. La sua uscita non sarebbe affatto immediata, nonostante l’interesse del Milan sia concreto e confermato da un incontro avvenuto a giugno a Saint Tropez con Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimović. L’idea era chiara: offrirgli la vicepresidenza del club, un ruolo di assoluto prestigio accanto al nuovo assetto dirigenziale formato da Igli Tare e Massimiliano Allegri.
Tra sostenitori e oppositori del ritorno
L’operazione, tuttavia, non scalda unanimemente il fronte interno del Milan. Se da una parte c’è chi vede in Galliani la figura ideale per dare solidità e continuità a un progetto ambizioso, dall’altra emergono resistenze e visioni differenti sul futuro del club. Alcuni dirigenti vorrebbero aprire la strada a volti nuovi, evitando un ritorno al passato che potrebbe alterare gli equilibri.
In questo contesto, Galliani riflette. Il Monza resta il club con cui ha costruito successi recenti e lasciarlo significherebbe chiudere un capitolo ancora aperto. Allo stesso tempo, la prospettiva di tornare al Milan in una posizione di rilievo accanto a Tare e Allegri lo tenterebbe, perché rappresenterebbe una sorta di cerchio che si chiude. Per ora, il ritorno resta un’ipotesi sul tavolo, affascinante ma complicata. E il futuro di Galliani continua a intrecciarsi tra passato e presente, tra Monza e Milan, in un equilibrio che solo i prossimi mesi sapranno sciogliere.