Nella cornice di un San Siro sold out, l’Inter e il Milan si sono affrontati in una sfida che ha segnato la domenica di Serie A. L’incontro, iniziato alle 20:45 nel tempio del calcio italiano, ha visto i nerazzurri comandare per lunghi tratti, colpire due pali e sbattere più volte contro un Maignan in serata di grazia. Ma al 54’, in una transizione rapida, è stato Christian Pulisic a firmare il vantaggio rossonero, poi difeso fino all’ultimo minuto di recupero. Una partita intensa, tesa, pulsante: un derby vero.
Un primo tempo dominato dall’Inter
La gara si è accesa subito. L’Inter ha imposto ritmo e aggressività, costringendo il Milan a difendersi basso. Dopo il primo squillo di Thuram, fermato da Maignan con una parata che ha subito fatto intuire l’andamento della serata, è arrivato il primo episodio chiave: al 27’ Acerbi ha staccato sul calcio d’angolo e colpito il palo pieno. Dieci minuti dopo è toccato a Lautaro Martínez, autore di un destro al volo deviato da Gabbia e salvato dal portiere rossonero con un intervento fenomenale che si è stampato sul legno.
Il Milan ha provato a reagire con le iniziative di Bartesaghi e qualche spunto di Pulisic, ma senza mai trovare lo specchio della porta. L’intervallo è arrivato sullo 0-0, un risultato che ha fotografato più la resistenza rossonera che l’equilibrio del match.
Pulisic rompe l’equilibrio
La svolta è arrivata al 54’. Il Milan ha colpito nel momento migliore dell’Inter: Fofana ha guidato la transizione e servito Saelemaekers sulla destra. Il belga ha calciato da fuori, Sommer ha respinto corto e sulla ribattuta Pulisic ha depositato in rete il pallone dell’1-0. Un colpo che ha gelato il Meazza nerazzurro.
Pochi minuti dopo, però, l’Inter ha avuto l’occasione perfetta per rimettersi in piedi: contatto tra Pavlovic e Thuram, rigore assegnato dopo on-field review. Dal dischetto si è presentato Calhanoglu, ma Maignan ha intuito tutto e ha respinto. È stato il secondo penalty parato in pochi giorni, un gesto che ha pesato come un gol.
Cambi, tensione e un finale soffocante
Le panchine hanno iniziato a muovere le carte: Chivu ha inserito Zielinski, Bonny, Esposito e Diouf per dare ossigeno all’attacco; Allegri ha risposto con Ricci, Nkunku e Loftus-Cheek per consolidare il vantaggio. La gara è diventata un corpo a corpo, con l’Inter alla disperata ricerca del pareggio e il Milan chiuso, organizzato, feroce nei raddoppi.
Nel finale i nerazzurri hanno assediato l’area rossonera: traversoni, seconde palle, conclusioni sporche, mischie. Sommer ha controllato le poche ripartenze avversarie, mentre Maignan è rimasto lucido su ogni pallone vagante. I cinque minuti di recupero non sono bastati all’Inter. Il Milan ha resistito, difeso, sofferto e, alla fine, festeggiato sotto il proprio settore.
Il derby che vale una notte
San Siro ha celebrato una partita dai mille volti: i pali dell’Inter, il cinismo del Milan, il rigore parato, i cambi tattici e un finale di tensione pura. È stato il derby di Maignan, monumentale; è stato il derby di Pulisic, ancora decisivo; è stato un derby che ha restituito al Milan la sensazione di poter colpire quando meno te l’aspetti. Nei derby non conta solo giocare bene: conta saper colpire. E stavolta a farlo sono stati i rossoneri.

