Derby, la coreografia milanista e quel messaggio nascosto. Lo avevate notato?

Momenti di tensione per il divieto a esporre lo striscione milanista. La risposta della Curva Sud e quel dettaglio geniale

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Se è vero che, sul rettangolo di gioco, il derby ha sorriso al Milan, occorre ricordare che l’avvicinamento alla stracittadina aveva riservato alcuni momenti di tensione tra la procura di Milano e il tifo organizzato rossonero.

L’antefatto: il divieto allo striscione

Nella giornata di giovedì, il direttivo della Curva Sud era stato informato del fatto che lo striscione “Sodalizio Rossonero” non sarebbe potuto entrare a San Siro. Nessuna spiegazione, se non il riferimento a presunti nuovi accertamenti legati all’inchiesta “Doppia Curva”, che da qualche mese indaga sulle tifoserie organizzate di Milan e Inter. Quella milanista, in particolare, si era già vista vietare l’esposizione di alcuni striscioni storici come “Curva Sud Milano”, “Vecchia Maniera” ed “Estremi Rimedi” e non pensava di dover rinunciare anche al “Sodalizio”, un termine che non riconduce ad atteggiamenti violenti e che, per inciso, è adottato da altre curve italiane. Si era ipotizzato uno sciopero del tifo nel derby, e invece, la risposta della curva è stata a suo modo geniale.

La coreografia della Curva Sud

Pochi minuti prima del calcio d’inizio, l’intero settore rossonero ha offerto un colpo d’occhio suggestivo. Nessuno striscione, nessuna citazione letteraria o riferimenti artistici sullo stile delle coreografie che in passato hanno colorato la stracittadina: soltanto migliaia di luci di smartphone coordinate per comporre la gigantesca scritta “SODALIZIO”, resa in questo modo visibile in tutto lo stadio. Un messaggio di protesta verso il divieto della Procura, ma pure una provocazione mirata ai cugini nerazzurri. A ben vedere, infatti, le lettere iniziali “SO” sono state trasformate visivamente in un numero “50”, ed è evidente il riferimento alla sconfitta subìta dall’Inter nella scorsa finale di Champions League. Uno sfottò innocuo all’interno di un messaggio dal forte valore simbolico per il tifo rossonero: è stata questa la risposta della Curva Sud.

Quando la magia del derby è sugli spalti

Gol, campioni, ma non solo. La storia del derby di Milano è fatta anche di spettacolo sugli spalti e di coreografie che, negli anni, hanno fatto il giro del web, oltre a rimanere nella memoria dei tifosi. Semplice ma di impatto quella che ha accompagnato il 6-0 del 2001, con un diavolo intento a stritolare un serpente e il messaggio “la fine di chi vive strisciando”. Tre anni dopo, il tifo rossonero raffigurò l’Urlo di Munch in tinta nerazzurra, sulle note di “interista diventi pazzo”. Degni di nota, poi, i riferimenti al dipinto dell’Ultima Cena, con il tecnico interista Leonardo nelle vesti di Giuda Iscariota, e al celebre colpo di testa di Mark Hateley, apparso nella coreografia del derby del 2016. Arte, cultura e giochi di parole: tutto fa derby, nel capoluogo meneghino. In attesa del prossimo.

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