Ogni tifoso sa che per due partite l’anno vivrà emozioni irripetibili, travolgenti e uniche nel loro genere. Ogni tifoso sa che due partite a stagione sono quelle in cui la propria squadra andrà ad affrontare i rivali cittadini, due partite l’anno si respira aria di derby. Un’aria completamente diversa da qualsiasi altra partita, anche importante. Questo perché racchiude in 90 minuti tutta la passione e il senso di appartenenza e orgoglio verso la propria squadra.
Il derby riporta alla luce vecchi contrasti, qualche antipatia agonistica, ma soprattutto è l’occasione per ribadire l’amore verso i propri colori e la felicità di averli scelti, a discapito di quelli rivali. Insomma, un clima fuori dall’ordinario, soprattutto se si parla di Inter-Milan. Le due squadre hanno da sempre diviso la città di Milano in due e non solo, poiché tifate ormai in tutto il mondo.
Per Mister Massimiliano Allegri, a distanza di anni, riaffrontare il derby della Madonnina non sarà semplice; soprattutto perché i neroazzurri arrivano da un periodo dove la fiducia nei propri mezzi ha fatto da padrona, mentre per il Diavolo qualche incertezza ha minato la serenità dell’ambiente. Studiamo le sue possibili mosse tattiche, in vista proprio di questo big match.
Il nuovo volto dell’Inter
Dopo l’addio di Simone Inzaghi, l‘Inter ha scelto di affidarsi a Mister Chivu; scelta dettata dalla volontà di donare al progetto un volto più giovane e dinamico. Una vera e propria scommessa che ad inizio stagione aveva scaturito diversi dubbi tra i tifosi, ma che ad oggi sembra star ripagando la dirigenza, perché l’Inter continua a vincere.
Il tecnico Rumeno ha mantenuto la base del 3-5-2 di Inzaghi, ma ne ha trasformato le dinamiche. I neroazzurri sono più aggressivi in fase di non possesso, con linee di pressione più alte e un atteggiamento ancora più verticale in fase di costruzione. Costruzione che di solito parte dal basso, con i centrali (soprattutto Bastoni) abili a portare palla, mentre i mediani ruotano continuamente cercando di rompere la prima pressione avversaria.
L’Inter applica perfettamente il concetto di transizione positiva: appena recuperato il pallone, cerca la verticalità sfruttando la velocità di Thuram ad esempio, per poi spesso adoperare ben due opzioni in fase di finalizzazione. La prima vede protagonista la coppia di attacco (sia che si tratti della “Thula”, sia che si tratti di Bonny e Lautaro). La seconda sfrutta la capacità di rifinire, anche dalla distanza, di altri interpreti, come Calhanoglu.
Il punto debole dell’assetto neroazzurro
In questo sistema, ormai applicato a memoria nei movimenti e nella conoscenza del compagno, tutto sembra armonico e omogeneo perché esalta di ogni giocatore le proprie qualità. Eppure, il tendine d’Achille è presente anche in una macchina vincente e temibile come l’Inter.
La fase di riassestamento difensivo è ciò che presenta delle lacune. L’Inter quando perde palla con molti uomini portati oltre la linea, si ritrova con gli spazi alle spalle degli esterni che diventano vulnerabili. Se l’attacco si riversa troppo in area è necessario che i difensori siano sempre attivi e pronti a scattare sulle fasce quando l’avversario attacca.
Il posizionamento non risulta sempre ottimale, per cui il Milan dovrebbe sfruttare il verificarsi di questo scenario e attaccare sulle fasce, per trarne vantaggio.
Il Diavolo tenta il colpo, sull’attacco a due
Il baricentro del Milan è invece medio-basso, infondo il lavoro di Mister Allegri verte molto sull’equilibrio difensivo. La squadra sa però quando alzarsi, di fatto il nostro tecnico preferisce scegliere il momento del pressing piuttosto che imporlo costantemente.
La squadra è quindi ordinata, chiude bene le linee centrali e cerca di raddoppiare sugli esterni gli avversari. Le ripartenze rapide sono quindi la chiave tattica principale, con Leao e Pulisic che ne interpretano al meglio le dinamiche. Proprio questa coppia potrebbe tornare dal primo minuto titolare in campo e rappresentare la vera e propria strategia vincente rossonera.
Gestendo il ritmo, alternando fasi di controllo a improvvise verticalizzazioni, i rossoneri rischiano di non imporsi mai soprattutto sul tabellino del gioco. La condizione indispensabile affinché il Milan possa essere determinante, passa dalla concretezza sotto porta e dal mantenimento del ritmo.
Vietati cali di concentrazione, soprattutto nel secondo tempo e vietato essere poco incisivi e sprecare azioni su azioni dalle brevi distanze! Allegri è consapevole di non avere a disposizione un numero 9 che possa cambiare le sorti del match, per cui dovrà affidarsi alla costruzione della sua squadra, alla solidità del centrocampo e alle qualità di quel duo davanti, finora poco testato, ma che potrebbe dare grandi soddisfazioni.
Come in parte ci avevano fatto intravedere nella partita contro la Juventus e nell’ultima contro il Parma con la splendida giocata di tacco di Leao per Pulisic, che non riesce a trovare la rete. Il derby potrebbe essere la partita giusta per consacrare la coppia d’attacco più attesa dal tifo rossonero.
È quindi tempo in casa Milan di studiare tutte le strategie per portare a casa 3 punti e rendere felici di propri tifosi, in una notte magica, quella del derby.

