Il percorso di Warren Bondo con la maglia del Milan si ferma dopo appena sei mesi. Il centrocampista classe 2003, arrivato dal Nancy lo scorso inverno con l’etichetta di promessa del calcio francese, non è riuscito a lasciare il segno in rossonero e da oggi vestirà la maglia della Cremonese. L’operazione si è chiusa con la formula del prestito secco, senza alcuna opzione di riscatto.
La decisione è maturata in seguito alle valutazioni di Massimiliano Allegri e della dirigenza milanista, che non hanno ritenuto il giocatore funzionale al progetto tecnico. Il Milan incassa comunque 500mila euro dall’operazione, una cifra significativa considerando che il suo cartellino era stato pagato appena 100mila euro sei mesi fa.
Un’esperienza senza lampi al Milan
Arrivato con grandi aspettative, Bondo non ha trovato spazio né continuità. Poche presenze in prima squadra, qualche apparizione con la Primavera, ma nessuna occasione per esprimere appieno il suo talento. La concorrenza a centrocampo e la difficoltà di inserirsi in un sistema tattico già rodato hanno finito per limitarne la crescita.
La cessione in prestito, dunque, appare come un segnale chiaro: il Milan preferisce farlo maturare altrove piuttosto che rischiare di tenerlo ai margini in un reparto affollato.
Cremonese, occasione di rilancio
Per la Cremonese, l’arrivo del giovane francese è un investimento in prospettiva. Bondo avrà la possibilità di giocare con continuità e di diventare un elemento centrale della mediana grigiorossa. La società lombarda ha già dimostrato di credere nei giovani e punta a dare al centrocampista la chance che a Milano non ha avuto.
Se saprà sfruttarla, Bondo potrà tornare al Milan con un bagaglio di esperienza più ricco e una nuova consapevolezza.
I piani del Milan sul mercato
L’uscita di Bondo consente ai rossoneri di liberare un ingaggio e di continuare la ricerca di un centrocampista con caratteristiche differenti: un profilo più esperto, capace di alzare il livello tecnico e garantire affidabilità immediata.
L’obiettivo del club rimane quello di costruire una rosa competitiva per tornare stabilmente ai vertici, sia in Italia che in Europa.