La rinascita del Milan di Massimiliano Allegri trova la sua prima, concreta consacrazione. La Lega Serie A ha eletto il tecnico livornese miglior allenatore del mese di settembre, un riconoscimento che certifica la bontà del lavoro svolto in queste prime settimane della nuova era rossonera.
Un premio dal valore simbolico e tecnico, arrivato al termine di un mese in cui il Diavolo ha mostrato un volto nuovo: disciplinato, solido e competitivo. Su sei gare di campionato, il Milan ha conquistato tredici punti, con quattro vittorie, un pareggio e una sola sconfitta, a cui si aggiungono due successi in Coppa Italia, a testimoniare una squadra in crescita costante.
Un percorso che ha riportato il club di via Aldo Rossi tra le pretendenti più credibili per lo scudetto, grazie a un lavoro metodico, lucido e profondamente in linea con la filosofia di Allegri.
Il ritorno del pragmatismo vincente
Con il suo rientro a Milanello, Allegri ha riportato quella mentalità tattica e gestionale che ne aveva segnato gli anni d’oro in rossonero. Il premio di “Miglior Allenatore del Mese” è la naturale conseguenza del suo approccio pragmatico, capace di restituire equilibrio a una squadra che, dopo stagioni altalenanti, aveva bisogno di ritrovare certezze.
Il tecnico ha saputo imprimere fin da subito la propria impronta: linee compatte, pochi fronzoli, concentrazione sui dettagli e sfruttamento massimo delle risorse individuali. In poche settimane, ha ridato forma a un centrocampo nuovo, integrando campioni come Luka Modrić e restituendo brillantezza offensiva a giocatori come Christian Pulisic, anch’egli premiato come miglior calciatore di settembre.
Una visione chiara, che unisce realismo e ambizione, dove ogni vittoria è il frutto di disciplina e organizzazione, e non solo di talento.
Il segreto del progetto: la sinergia Allegri–Tare
Dietro il riconoscimento personale di Allegri si nasconde anche il successo di un progetto costruito con intelligenza e unità di intenti. La collaborazione con il nuovo direttore sportivo Igli Tare si sta rivelando decisiva.
Il dirigente albanese ha portato a Milano profili di esperienza e personalità, perfettamente compatibili con la visione tattica dell’allenatore. L’obiettivo comune è stato chiaro sin dall’estate: ricostruire un Milan solido, competitivo e sostenibile, capace di affrontare con la stessa intensità il campionato e le coppe.
La sinergia tra le scelte di mercato del DS e la gestione umana e tecnica di Allegri ha restituito al club un’identità precisa, fatta di compattezza difensiva, equilibrio e spirito di gruppo.
Il premio ad Allegri non è soltanto il riconoscimento di un mese straordinario, ma anche il simbolo di una rinascita. Il Milan è tornato a essere una squadra che incute rispetto, guidata da un allenatore che conosce il valore del sacrificio e della mentalità vincente. Dopo anni di alti e bassi, il messaggio è chiaro: il Diavolo è tornato a fare sul serio, e lo fa con il marchio di fabbrica del suo tecnico più esperto e vincente.