Allegri, la trasformazione del Milan passa da Maignan: “Scelto e blindato”

Il tecnico rossonero ha chiesto alla società di trattenere il portiere francese. Intanto il nuovo Milan segna, diverte e si prepara alle grandi sfide con Napoli e Juventus.

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Il Milan di Massimiliano Allegri sta mostrando un volto diverso, più spregiudicato e maturo, in un avvio di stagione che sorprende anche gli scettici. A guidare la trasformazione non c’è soltanto la mano del tecnico, ma anche la conferma di uomini chiave. Tra questi, su tutti, spicca Mike Maignan.

Come ricordato da Luca Bianchin su Gazzetta.it, il duello con Alex Meret non lascia spazio a molti dubbi: “Maignan è il portiere della Francia, Meret lotta per essere il terzo dell’Italia. Obiezione accolta – scrive il giornalista – anche se Maignan resta superiore nella considerazione generale”. La sua presenza tra i pali, dunque, è stata ritenuta imprescindibile da Allegri, che ha chiesto espressamente alla società di tenerlo a Milano. Una scelta che comporta anche il rischio di perderlo a fine stagione, ma che sottolinea quanto il tecnico consideri il francese una pedina irrinunciabile.

I numeri confermano la sua importanza. Nella scorsa stagione la percentuale di parate era simile a quella di Meret (intorno al 71%), ma il dato sui passaggi racconta altro: 37 a partita contro i 31 dell’azzurro. Con i piedi, Maignan offre soluzioni in più e avvia l’azione con maggiore precisione. Un dettaglio che fa la differenza nel calcio moderno e che spiega il perché della sua centralità.

Allegri il trasformista

L’etichetta del “corto muso” sembra ormai appartenere al passato. Il nuovo Milan non solo vince, ma produce gioco e segna con continuità. I numeri sono eloquenti: 12 reti in 6 partite, Coppa Italia compresa, con una media di due gol a incontro. E a impressionare non è soltanto il volume realizzativo, ma la distribuzione delle marcature: già otto giocatori diversi sono andati a segno, segno di un progetto che coinvolge l’intera squadra.

Un dato ancora più significativo se si pensa che i rossoneri hanno dovuto fare a meno per oltre un mese di Rafael Leao, il giocatore più incisivo e determinante della rosa. Senza di lui, la squadra ha comunque trovato soluzioni, alternando manovre corali a invenzioni individuali.

Eppure, Allegri non ha trascurato la sua storica attenzione alla fase difensiva. Il Milan figura infatti, insieme al Liverpool, tra le squadre che hanno concesso meno tiri nello specchio della porta (appena 9 finora) nei cinque principali campionati europei. Solidità e spettacolo, finalmente fuse nello stesso corpo tattico.

Le prove del fuoco

Adesso arriva il momento della verità. Dopo le vittorie e la fiducia accumulata, i prossimi impegni con il Napoli campione d’Italia e la Juventus diranno davvero di che pasta è fatto questo Milan. Due sfide che potranno misurare le reali ambizioni di una squadra che, tra le mani di Allegri, sembra aver trovato un equilibrio nuovo: pratico ma ambizioso, concreto ma spettacolare.

Se il buongiorno si vede dal mattino, il patto tra Allegri e Maignan potrebbe essere l’elemento chiave per il decollo definitivo della stagione rossonera.

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