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Allegri vs Sarri: due mondi a confronto nella notte di Coppa Italia

4 min di lettura

Lazio-Milan ci offre l'opportunità di mettere a confronto due allenatori che hanno segnato un'intera epoca del calcio italiano. Sarri e Allegri, a distanza di pochi giorni si sfideranno di nuovo, in una partita da dentro o fuori. Scopriamo le differenze tattiche tra i due.

Lazio-Milan non è soltanto una sfida valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia: è l’ennesimo capitolo di un duello tattico e ideologico che ha segnato l’intero calcio italiano. Sarà la sfida tra Maurizio Sarri e Max Allegri, che arrivano all’incrocio dell’Olimpico con due squadre profondamente diverse sia per principi che per struttura. Il Milan, plasmato dal tecnico Livornese nella sua seconda era rossonera, è diventato un gruppo pragmatico, solido e costruito per colpire gli spazi. La Lazio di Sarri, continua invece a inseguire un calcio di fluidità e possesso ragionato, nonostante le difficoltà di inizio stagione.

Due filosofie opposte quelle dei due tecnici, due visioni che spesso non trovano un punto d’incontro, destinate a scontrarsi (a distanza di pochi giorni) nella cornice perfetta: una partita da dentro o fuori. Chi avrà la meglio? Facciamo il punto sulle differenze tattiche dei due tecnici.

Max Allegri, sinonimo di gestione

Il tecnico Livornese ha ridisegnato il Milan attorno a principi di compattezza e verticalità. La rosa, complici gli innesti del mercato estivo, offre profili ideali per il suo calcio essenziale ma letale (su tutti Rabiot, Pulisic). In difesa, la crescita di Gabbia accanto a Tomori e Pavlovic ha dato stabilità, mentre Maignan resta un leader, un vero e proprio riferimento tecnico e mentale. A centrocampo la spinta di Rabiot, la quantità di Fofana e la regia ordinata e di qualità di Modric permettono alla squadra di alternare pressioni mirate a momenti di attesa bassa.

Davanti l’asse offensivo è si privo di una prima punta naturale (aspetto che a Gennaio potrebbe risolversi), ma vede protagonisti l’imprevedibilità di Leao e la qualità di Pulisic. Altre alternative, come Nkunku o Loftus Cheek usato da jolly dietro la punta, permettono ad Allegri di effettuare transizioni rapide e di sfruttare cinicamente le occasioni create. La rosa è quindi costruita per reggere le partite anche complesse, senza farsi trovare troppo impreparati rispetto agli avversari e soprattutto per colpirli in ripartenza. Con la guida di Mister Allegri il Milan non è spettacolare, ma è un Milan che sa cosa fare in ogni frangente della gara e nella sfida contro la Lazio dovrà usufruire di tutta la lucidità e la pazienza a disposizione.

Maurizio Sarri: identità e fluidità

Nonostante la Lazio abbia attraversato qualche momento di difficoltà ad inizio stagione, il suo rendimento è in netta ripresa soprattutto da un punto di vista difensivo. La filosofia di Mister Sarri comprende automatismi, triangolazioni e rotazioni continue. La costruzione dal basso è la chiave dello sviluppo del gioco e il centrocampo rappresenta il motore dell’intero sistema. Fondamentale poi, il ruolo di Guendozi, che aggiunge intensità e progressioni verticali. Il lavoro sulle fasce è costituito dall’attacco ai mezzi spazi e di questo Zaccagni è l’interprete principale.

La Lazio crea quindi attraverso il pallone, attira la pressione per aprire corridoi. Non si adatta, con Maurizio Sarri ci si impone, per cui se il Milan vive di momenti la Lazio vive del controllo del match. Due filosofie agli antipodi, quelle delle due guide tecniche, che si affronteranno in un match molto importante, perché consentirà ad una delle due squadra di proseguire il proprio cammino in Coppa Italia. Sarà quindi, una sfida che partirà dalle rispettive panchine, da due allenatori che con le loro idee hanno segnato un’intera epoca del calcio Italiano.

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