Milan, Pulisic come Ibra? Lo dicono i numeri ma non solo…

Il gol dello statunitense decide un derby di lotta e sofferenza, e c'è una simpatica analogia con il passato

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C’è una analogia affascinante che, all’indomani del derby, accomuna l’attualità milanista al proprio passato. Come riporta il Corriere dello Sport, infatti, la vittoria di ieri sera riporta alla memoria un precedente di quindici anni fa. Il 14 novembre 2010, il primo derby di Allegri sulla panchina del Milan venne deciso da un gol del numero 11 Zlatan Ibrahimovic, al termine di una gara di lotta e sofferenza per la formazione rossonera. Stesso copione ieri sera, con un altro numero 11, Christian Pulisic, che regala la vittoria al mister livornese fresco di ritorno al Diavolo. Quando si dice i corsi e ricorsi della storia…

Quando Chris si trasforma in “Capitan America”

Il guizzo di Pulisic profuma di rinascita per lo statunitense, costretto ai box nelle scorse settimane per un fastidio muscolare e ora determinato a riprendere il proprio ruolo al centro del Milan. Dobbiamo essere onesti, la sua prestazione non sarebbe stata memorabile senza il gol, tutt’altro: gli errori in appoggio hanno caratterizzato il suo primo tempo, almeno fino al tiro a giro che, a un soffio dall’intervallo, fa sussultare il pubblico milanista. Nella seconda frazione, Chris rimette i panni di “Capitan America” e si catapulta su ogni ripartenza rossonera: in quella decisiva è bravissimo a divincolarsi dalla marcatura di Akanji e depositare in rete la palla gentilmente lasciata lì da Sommer. È il quinto gol della sua stagione e il terzo all’Inter, già castigata la scorsa stagione in campionato e Supercoppa. Il Milan ha trovato il suo uomo derby.

Le statistiche di Ibra e il peso di Pulisic

Il paragone con Ibrahimovic non è solo numerico: la sensazione è che, nei momenti di difficoltà, il Milan si aggrappi fisiologicamente al suo totem offensivo, l’unico, tra l’altro, ad avere una comprovata esperienza internazionale alle spalle. Identica cosa avveniva negli anni in rossonero dello svedese: tra il 2010 e il 2012 Ibra giocò 5 derby della Madonnina, apponendo la sua firma per tre volte. Durante il secondo corso milanista, invece, mise a segno addirittura 4 gol, autodefinendosi “Dio di Milano”.

Carattere e sfacciataggine diversi da Pulisic, come ovvio, ma è del tutto evidente che lo statunitense stia seguendo le orme di Zlatan in termini di opportunismo in area di rigore e capacità di sorreggere la squadra sulle proprie spalle. Christian ha ereditato la maglia numero 11 nell’estate del ritiro di Ibra: che se lo siano scambiato in quella circostanza, il fluido magico? Chi può dirlo. Di certo, il Milan fa bene a tenersi stretto un autentico fuoriclasse, con la personalità del campione e adesso anche i gradi di talismano contro i cugini nerazzurri.

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