Inter–Milan senza coreografie: cosa c’è davvero dietro la scelta delle due curve per il derby

Nord e Sud rinunciano allo spettacolo visivo che da anni apre la stracittadina: i motivi, il contesto e cosa sta succedendo fuori dal campo.

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Il derby di Milano è sempre stato un rito collettivo che unisce la tensione della partita allo spettacolo cromatico delle curve. Questa volta, però, qualcosa mancherà all’appello. Nessuna coreografia, nessun mosaico, nessuno striscione speciale a introdurre il fascino della stracittadina.
Un’assenza che colpisce, perché parla di una partita che resta enorme, ma che arriva dentro un clima diverso dal solito.

La Curva Nord rinuncia per scelta interna

Da alcune settimane la Curva Nord dell’Inter ha sospeso la realizzazione delle coreografie. Una decisione che nasce all’interno del gruppo e che si sta ripetendo partita dopo partita.
Al secondo anello verde, gli ultras nerazzurri si stanno limitando a esporre un unico striscione identitario — “Secondo anello verde Milano” — senza aggiungere elementi visivi più elaborati.

Per il derby non sono state avanzate eccezioni né richieste particolari: la linea rimane la stessa, quasi a voler mantenere un profilo di continuità in un periodo in cui la curva ha scelto una forma di presenza più essenziale.

La Curva Sud bloccata dall’inchiesta: il via libera non è arrivato

Sul fronte rossonero, invece, lo scenario è diverso. La Curva Sud era pronta a preparare la coreografia, ma ha dovuto fare i conti con lo stop arrivato dalle autorità.
La Procura di Milano, nell’ambito dell’inchiesta che coinvolge le due curve milanesi, ha vietato l’ingresso di alcuni striscioni storici, in particolare quello del “Sodalizio rossonero”, considerato riconducibile al gruppo sotto indagine.

Senza quei materiali, e con un quadro normativo più rigido del solito, la curva ha scelto di rinunciare completamente alla coreografia per evitare ulteriori complicazioni. Una scelta forzata, che cambia la scenografia ma non lo spirito della tifoseria.

Un derby più nudo, ma non meno sentito

Nonostante l’assenza delle coreografie, il derby non perderà il suo carico emotivo. Il sostegno resterà alto, la passione pure. Ma la fotografia d’ingresso sarà diversa, più essenziale, quasi spoglia.
Una cornice insolita per una partita che, per Milano e per la Serie A, resta il cuore pulsante del campionato.

Nel silenzio dei colori, a parlare saranno le squadre. E questa volta, forse più di altre, il derby racconterà proprio questo: un calcio che vive un momento particolare, dentro e fuori lo stadio.

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