M’Baye Niang: “Milan, vinci il derby! E con Allegri, lo scudetto è possibile”

Le parole dell'ex attaccante rossonero sul momento della squadra

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L’uomo derby che non ti aspetti: un tempo sul campo, oggi a parole. L’ex rossonero M’Baye Niang ha concesso a La Gazzetta dello Sport una lunga intervista in cui ha ripercorso la sua esperienza in rossonero, il rapporto con Massimiliano Allegri e come vede il Milan di oggi, alla vigilia di una stracittadina che potrebbe dare indicazioni persino in ottica scudetto.

Niang al Milan: cinque anni di bizzarrie

Niang arrivò al Milan nell’estate 2012 e la caratura del personaggio fu subito chiara a tutti: interrogato dalle forze dell’ordine a un posto di blocco, il giovane senza patente dichiarò di chiamarsi Traorè, come l’allora compagno di squadra. Bizzarrie di un centravanti particolarmente incline ai colpi di testa, ma non sul rettangolo di gioco. Niang diventò, suo malgrado, uno dei meme più ricorrenti del successivo mediocre quinquennio milanista, la cosiddetta “banter era“. 12 gol in 79 presenze complessive, numeri modesti per un giocatore dalle grandi potenzialità teoriche ma che ha mostrato solo a sprazzi.

Il rapporto con Allegri

Nel ricordare l’emozione dell’esordio al Milan, Niang non può non avere parole dolci. “Il mister mi ha messo dentro nella ripresa a Bologna (seconda giornata di campionato, ndr) non avevo ancora compiuto diciotto anni”. Un’esperienza, quella agli ordini di Allegri, che l’attaccante oggi in forza ai turchi del Gençlerbirliği giudica formativa: “Mi ha insegnato tutto. Ero già professionista in Francia, con il Caen, ma il campionato italiano e il Milan erano di un livello superiore. Lui mi ha spiegato come si gestisce la pressione e come si giocano partite importanti ogni tre giorni, perché facevamo pure la Champions. Era l’allenatore ideale per un giovane come me e lo ringrazio per ciò che mi ha trasmesso”.

“Lui sa come si vince”

Undici anni dopo, il tecnico livornese è nuovamente al Milan e il suo ritorno, per l’attaccante, può essere la chiave nella lotta al titolo: “Se vuoi vincere Allegri è l’allenatore di cui hai bisogno, perché sa come si conquistano scudetti e coppe. La sua carriera parla chiaro”. È evidente il rapporto di stima tra i due, così come la capacità del mister di gestire spogliatoi di campioni e situazioni complicate, garantendo serenità all’ambiente. Una dote che fa breccia nel cuore dei giocatori, i quali raramente dimenticano.

Il derby e le ambizioni scudetto

Inevitabile il passaggio sul derby di domenica, per lui che, nel 2016 ne decise uno con una grande prestazione: “L’Inter ha una rosa importante ma spero vinca il Milan. Contro le grandi, i rossoneri hanno ottenuto i risultati migliori e mi auguro che la tendenza resti la stessa”. Nessun favorito, dunque. “Anche il Milan ha giocatori importanti, ad esempio Leao, Rabiot e Modric“. E quando gli si chiede se il Diavolo può davvero vincere lo scudetto, Niang ha le idee chiare. “Lo spero con tutto il cuore. Sarà lotta fino alla fine con Inter e Napoli, alla lunga saranno continuità di rendimento e fortuna a fare la differenza”.

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