Tutto si può dire, tranne che non fosse stato annunciato. Quando è arrivata l’ufficialità dell’acquisto di David Odogu, diversi addetti ai lavori hanno manifestato perplessità sull’operazione. Reduce da una stagione così difficile sul piano difensivo, il Milan aveva probabilmente bisogno di un profilo diverso per completare il reparto, con buona pace del giovane centrale tedesco. Il rendimento pressoché nullo di questo inizio di stagione sembra legittimare i dubbi, che ora impongono di riflettere sul futuro.
Solo 11 minuti in campo
Arrivato in rossonero nelle ultime ore di mercato, Odogu si è seduto in panchina per nove partite di campionato, ma senza mai provare l’ebbrezza dell’ingresso in campo. Leggermente meglio in Coppa Italia, quando, lo scorso 23 settembre, il classe 2006 ha giocato gli ultimi 11 minuti della sfida contro il Lecce, a risultato già ampiamente acquisito. Troppo poco per un giocatore costato quasi 10 milioni di euro per prelevarlo dal Wolfsburg. A quella cifra si poteva con tutta probabilità firmare un difensore più pronto ad allungare le rotazioni. Un esempio? Djimsiti, di cui peraltro si era parlato.
Cosa ha visto il Milan in Odogu?
Non si facciano crociate contro il ragazzo. Odogu è certamente un investimento per il futuro, con caratteristiche ben definite: anzitutto la statura, con i suoi 191 centimetri che potranno garantire una buona presenza fisica nel cuore della difesa, essenziale nei duelli aerei e nel gioco fisico. Pare che il Milan conservasse il suo nome nel taccuino già da un paio d’anni, quando Odogu impressionò per personalità al campionato mondiale under 17 con la maglia della nazionale tedesca. Abilità in marcatura e senso dell’anticipo sono le doti che gli vengono riconosciute, nonostante per ora non sia mai riuscito a mostrarle in competizioni senior.
In difficoltà…solo nei club
Il paradosso di Odogu è proprio questo: la nazionale giovanile tedesca lo segue da vicino e lo convoca per ogni circostanza (durante questa sosta, il difensore partecipa alle gare di U20 Elite League, ndr) mentre i club non gli fanno vedere il campo. Era già successo l’anno scorso, quando gli venne concessa la miseria di 194 minuti in Bundesliga, si sta ripetendo in questa stagione, sebbene il pacchetto dei centrali a disposizione di Allegri non offra soluzioni illimitate.
Due alternative per il futuro
La notizia è che il Milan ha iniziato a interrogarsi sul futuro di Odogu, perché se è vero che allenarsi con i titolari può facilitarne l’inserimento, bisogna anche riconoscere che la stagione è lunga e che in determinate fasi potrebbe essere necessario allungare le rotazioni. I tempi in cui in casa rossonera ci si poteva permettere di aspettare un giovane prospetto (la mente torna a Thiago Silva, ndr) perchè protetto da campioni affermati sono lontani, pertanto le soluzioni sembrano essere due: o si aggrega Odogu a Milan Futuro, formazione militante nel campionato di serie D, o lo si fa partire in prestito a gennaio.
Cosa fare a gennaio?
Il tedesco ha già esordito con la under 23 rossonera, disputando l’intera partita contro la Casatese, ma quanto può essere strategico relegarlo a un campionato dilettantistico? Viceversa, quale squadra senior potrebbe puntare “a scatola chiusa” su Odogu, concedendogli una chance a metà stagione senza mai averlo visto giocare? Domande alle quali, in via Aldo Rossi, dovranno presto trovare una risposta.

