Non serviva la conferenza stampa per capirlo: Massimiliano Allegri è uscito dal Tardini con la consapevolezza che qualcosa, nella sua squadra, si è inceppato. Il 2-2 contro il Parma, maturato dopo un doppio vantaggio, è solo l’ultimo capitolo di una serie di partite che raccontano lo stesso problema: il Milan non sa chiudere le gare e troppo spesso si spegne mentalmente davanti ad avversari abbordabili. La frase con cui il tecnico ha sintetizzato tutto nel post-partita è destinata a rimanere: “Siamo piccoli con le piccole.” Una dichiarazione amara ma lucida, che fotografa alla perfezione il momento dei rossoneri.
Sette punti buttati: un difetto che pesa come un macigno
In meno di un mese, il Milan ha lasciato per strada sette punti contro squadre di bassa classifica: Cremonese, Pisa e Parma. Un trend preoccupante, aggravato dal fatto che quattro di questi punti sono stati persi dopo situazioni di vantaggio. Un problema di approccio, concentrazione e gestione mentale che rischia di compromettere ambizioni più grandi. Qualunque sia l’obiettivo stagionale – qualificazione Champions o sogno Scudetto – una squadra con le ambizioni del Milan non può permettersi cali simili.
Un’occasione sprecata che lascia l’amaro in bocca
Il pareggio di Parma non è solo un passo falso: è un’occasione mancata per dare una sterzata alla classifica. Con una vittoria, il Milan avrebbe potuto balzare momentaneamente in vetta, lanciando un segnale forte alle rivali. Invece, torna a casa con un punto che sa di rimpianto e una prestazione che riapre dubbi sulla tenuta mentale del gruppo. Durante la sosta per le Nazionali, Allegri cercherà di lavorare su questo aspetto, consapevole che non si tratta di tattica o moduli, ma di mentalità e fame agonistica.
La stampa non fa sconti: “Max non riesce a decollare”
La critica è unanime. Il quotidiano Il Giorno, nell’edizione sportiva del QS, ha titolato secco: “Max non riesce a decollare.” Una frase che riassume la frustrazione di un Milan che continua a mancare l’appuntamento con il salto di qualità. Il potenziale c’è, i momenti di grande calcio pure, ma la costanza, quella che trasforma una squadra forte in una vincente, è ancora lontana. Per Allegri e il suo Milan la sosta arriva al momento giusto: servirà per ripartire da zero e ritrovare l’equilibrio perduto. Perché nel calcio, come nella vita, essere grandi solo con i grandi non basta mai.

