Il capitolo Divock Origi al Milan è ormai giunto al capolinea. Secondo La Gazzetta dello Sport, la società rossonera e l’attaccante belga stanno discutendo i dettagli per arrivare a una risoluzione consensuale del contratto, con l’obiettivo di separarsi già in questa sessione di mercato. Una scelta dettata da motivazioni tecniche ed economiche, che riflette il cambio di rotta intrapreso dal club con l’arrivo di Igli Tare come direttore sportivo e di Massimiliano Allegri in panchina.
Perché il Milan vuole liberarsi di Origi
Il nodo principale è legato all’ingaggio: circa 4 milioni di euro netti a stagione, con scadenza nel 2026, un peso eccessivo per un giocatore che in rossonero non ha mai inciso come ci si aspettava. L’avvento di Allegri, che ha impostato il progetto tecnico su giocatori funzionali e pronti a garantire affidabilità immediata, ha accelerato la decisione di chiudere l’esperienza di Origi, mai realmente protagonista né titolare fisso.
Trattativa e scenari futuri
La dirigenza milanista punta a una risoluzione senza costi aggiuntivi, mentre il giocatore chiede una buonuscita per lasciare Milano con un margine di sicurezza economica. Una volta svincolato, Origi diventerebbe un free agent, pronto a valutare offerte da altri campionati che possano rilanciarne la carriera.
Per il Milan si tratterebbe di un passo fondamentale verso una rosa più sostenibile, libera da contratti pesanti e pronta ad accogliere nuovi innesti a gennaio. La gestione di Tare, abituato a muoversi con fermezza nelle situazioni delicate, sarà decisiva per trovare una quadra senza tensioni.
Il destino di Origi è ormai segnato: dopo due stagioni in ombra, l’attaccante belga si prepara a voltare pagina. Per i rossoneri, invece, l’operazione rappresenta l’occasione di alleggerire il monte ingaggi e guardare al futuro con maggiore flessibilità sul mercato.