Il calciomercato del Milan si avvia verso il rettilineo finale, ma le idee non mancano. Nella testa di Massimiliano Allegri, infatti, restano vivi due sogni che riportano alla sua esperienza juventina: Dusan Vlahovic e Adrien Rabiot. Due profili di spessore internazionale che accenderebbero subito le ambizioni rossonere, ma che rappresentano al tempo stesso un rebus economico difficile da risolvere.
Vlahovic, il sogno proibito per l’attacco
Il nome che continua a stuzzicare la fantasia di Allegri è quello di Dusan Vlahovic. L’allenatore non ha mai nascosto la stima nei confronti del centravanti serbo, con il quale ha mantenuto i contatti anche dopo l’esperienza condivisa a Torino.
L’occasione di mercato è evidente: con il contratto ormai in scadenza, l’attaccante potrebbe liberarsi a una cifra vicina ai 15 milioni di euro, un prezzo che il Milan sarebbe pronto a mettere sul piatto. Ma se il cartellino non rappresenta un ostacolo insormontabile, a complicare tutto è lo stipendio: 12 milioni di euro a stagione. Una richiesta lontanissima dai parametri fissati da via Aldo Rossi, che difficilmente il serbo accetterà di ridurre in maniera sostanziale.
Rabiot, l’ex pupillo a centrocampo
Anche in mediana Allegri guarda al passato. L’obiettivo, forse più realistico ma non meno complicato, si chiama Adrien Rabiot. Il francese, finito fuori rosa al Marsiglia dopo il duro confronto con Roberto De Zerbi, è considerato un’occasione di mercato di altissimo livello. Le sue qualità tecniche e la sua esperienza internazionale lo rendono un rinforzo potenzialmente perfetto per alzare lo spessore del centrocampo rossonero.
Ma ancora una volta, il nodo è l’ingaggio: le pretese economiche di Rabiot sono molto alte e difficili da conciliare con la linea di sostenibilità che il club ha abbracciato.
Il direttore sportivo Igli Tare si trova davanti a un bivio: seguire le indicazioni di Allegri e provare a portare a casa due colpi di assoluto livello, o restare fedele al progetto di medio-lungo termine basato su profili giovani e sostenibili come Conrad Harder e Giovanni Fabbian.
La verità, probabilmente, sta nel mezzo: molto dipenderà dalle ultime uscite e dalla capacità del club di liberare risorse economiche. Per ora, quello di Allegri resta soprattutto un desiderio, un sogno che illumina il finale di mercato. Ma nel calcio, si sa, le sorprese possono arrivare all’ultimo minuto.