Una leggenda che parla di un’altra leggenda. Alessandro Costacurta, simbolo del Milan degli “Invincibili” con cinque Coppe dei Campioni vinte, ha analizzato sulle pagine della Gazzetta dello Sport il nuovo corso rossonero guidato da Massimiliano Allegri. L’ex difensore ha promosso a pieni voti le scelte estive del club, dalla panchina al mercato, sottolineando soprattutto l’impatto di Luka Modric.
Modric, un campione senza tempo
«Uno così vincente, con quello spirito e quella voglia può esserlo sempre» ha spiegato Costacurta, convinto che il croato possa ancora fare la differenza. «Sono bastati due movimenti d’anca per far innamorare i tifosi. San Siro emoziona anche chi ha giocato a Madrid e lui lo era, colpito dall’accoglienza». Secondo l’ex difensore, giocare una volta a settimana potrà favorire le prestazioni del Pallone d’Oro.
I nuovi acquisti a centrocampo
Billy non si è limitato a Modric, ma ha promosso anche gli altri rinforzi: «Apprezzo molto Ricci per la qualità in regia e negli inserimenti, così come Jashari. Nel calcio moderno i moduli contano meno, possono giocare tutti insieme. È un bel problema per Allegri».
L’attacco e la questione centravanti
Per Costacurta la priorità non è un centravanti di peso: «Non serve alzare troppo l’asticella. Si può andare avanti anche con Leao e Pulisic davanti: sono veloci, si scambiano, non danno punti di riferimento».
La difesa, il vero nodo da risolvere
L’ex rossonero ha invece posto l’accento sul reparto arretrato: «Il nuovo Milan dipenderà molto dai centrali difensivi. Negli ultimi due anni il reparto è stato la vera delusione. Tomori resta potenzialmente il più forte, anche se ha fatto male. Gabbia è stato il migliore, ma nessuno eccelle. Con la linea a tre si possono coprire più errori, ognuno dovrà guadagnarsi il posto».
Lodi a Estupiñán
Tra i volti nuovi, Costacurta ha speso parole positive anche per Estupiñán: «Lo avevo già apprezzato al Brighton di De Zerbi: ha forza, tecnica e gamba. Difensivamente può dare più sicurezza dell’ultimo Theo, anche se davanti non avrà lo stesso impatto».
Scudetto e prospettive stagionali
Infine, lo sguardo al campionato: «Il Milan deve assolutamente puntare allo scudetto. Le altre saranno condizionate dalla Champions, mentre i rossoneri, giocando una volta a settimana, possono inserirsi nella corsa con Napoli e Inter. Non sono i favoriti, ma hanno le carte in regola. Ho già visto una faccia diversa in Leao rispetto a un anno fa. Allegri porta energia e mentalità».