La nuova stagione del Milan si apre con più di un punto interrogativo sulla formazione che Massimiliano Allegri intende adottare. Le amichevoli estive, tra tournée asiatica e test con Leeds e Chelsea, hanno fornito indicazioni sorprendenti. L’idea iniziale del tecnico sembrava orientata verso un 4-3-3 più equilibrato e prudente rispetto al 4-2-3-1 delle scorse annate, con un centrocampo rinforzato a protezione della difesa. In realtà, questo assetto è stato visto solo contro il Leeds, mentre negli altri incontri il Milan si è schierato con un 3-5-2 (o 3-5-1-1) dinamico e camaleontico.
Allegri lo aveva detto chiaramente in conferenza di presentazione: per tornare competitivi bisogna innanzitutto subire meno gol.
Il ruolo di Pulisic tra centrocampo e attacco
Nel 4-3-3 collocare Christian Pulisic è semplice: a destra, o all’occorrenza a sinistra. Più complesso, invece, inserirlo in un 3-5-2. Già con Fonseca, e in passato con Pioli, lo statunitense era stato provato in posizione più centrale, con esiti alterni. In un 3-5-1-1 può muoversi dietro a Leao o a una punta più tradizionale, mentre in un 3-4-1-2 potrebbe agire alle spalle di due attaccanti. Il problema? In questa configurazione si libera un posto in meno in mezzo al campo, con la concorrenza di Jashari, Fofana, Ricci, Modric e Loftus-Cheek, senza dimenticare Musah.
Priorità e gestione dello spogliatoio
La profondità della rosa è un vantaggio, ma comporta anche rischi. Il Milan, fuori dalle coppe europee, dovrà affrontare meno impegni stagionali: inevitabile che alcuni calciatori trovino meno spazio. Pulisic, con contratto fino al 2027 (opzione per il 2028), è uno dei punti fermi su cui costruire il progetto tecnico, e tenerlo motivato sarà essenziale. L’ipotesi di impiegarlo a tutta fascia, al momento, non convince.
Verso il debutto ufficiale
Tra tre giorni il Milan affronterà il Bari in Coppa Italia. Pulisic, smaltito il problema alla caviglia accusato contro il Liverpool, dovrebbe partire al fianco di Leao in attacco. Il campo dirà se questo nuovo ruolo sarà la sua collocazione definitiva. Come direbbe Allegri: “I giocatori forti giocano sempre”.